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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2014 alle ore 10:30.
L'ultima modifica è del 06 dicembre 2014 alle ore 20:35.

Salvini (Lega): presto a Roma un sindaco leghista
Il fronte anti-Marino, però, si allarga. Oggi dalle pagine del Tempo è arrivato l’affondo del leader della Lega, Matteo Salvini: «A Roma potrebbe arrivare presto un sindaco della Lega. Me lo chiedono i romani. Un sindaco leghista può fare la differenza».
Bindi: task force in Campidoglio per fare pulizia
Anche dalla maggioranza si levano voci dissonanti rispetto alla posizione di “scudo” nei confronti di Marino fin qui assunta dal premier Matteo Renzi. «Occorre una task force - ha detto la presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi - che possa individuare chi ha sbagliato e fare pulizia oppure, se la penetrazione della criminalità è presente anche in altri settori, oltre a quelli già individuati, richieda lo scioglimento del Comune». Una sorta di fase istruttoria, insomma: «Inviterei a non avere un atteggiamento sbrigativo. Al tempo stesso, non liquiderei la questione dicendo che non c’è materia per lo scioglimento: va verificato».
Alfano: scioglimento è valutazione politica
Cauto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che a Omnibus su La7 ha distinto: «Non entro in questa valutazione che è una valutazione politica. Un conto è l’azione governativa e ministeriale di valutazione tecnica se ci sia o meno la possibilità dello scioglimento del Comune a norma delle leggi esistenti, un conto è la valutazione da parte dei partiti che governano Roma se continuare o no, che è una valutazione puramente politica».
Cicchitto (Ncd): auspico l’autoscioglimento
Ma dal partito di Alfano, Ncd, si è levata la voce del deputato Fabrizio Cicchitto, secondo cui «la cosa più ragionevole da fare a questo punto è l’autoscioglimento del Comune per decisione dei partiti e dei gruppi consiliari così da andare davanti agli elettori dopo una vicenda così devastante per settori dell’amministrazione comunale in quanto tale, sia per alcune forze politiche di destra che di sinistra».
In tre si autosospendono dal Pd
Il presidente del Pd, nonché neocommissario del Pd romano, Matteo Orfini, ha intanto annunciato su twitter: «Ozzimo,Coratti e Patané si sono autosospesi dal Pd. Li ringrazio e gli auguro di riuscire a dimostrare la propria estraneità a questa storia». Si tratta dell’ex assessore alla Casa, Davide Ozzimo, dell’ex presidente dell’assemblea capitolina, Mirko Coratti, e dell’ex consigliere regionale Eugenio Patané, tutti indagati a piede libero.
Legacoop parte civile. Poletti: non mi dimetto
Da Firenze, dove si è svolto il convegno regionale, il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti ha annunciato che la lega si costituirà parte civile «perché quello che è
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