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E ora cosa ci aspetta? Ecco dieci trend del 2015

Venti giorni alla fine del 2014: un Natale cauto, si prevede, niente spese folli (anche l'albero di Natale diventa più basso, stima Coldiretti). Poi il 2015, anno di timida ripresa, e cos'altro? Soldi, politica, benessere: dieci tendenze nell'anno che verrà

9. Trend 2015 / Wearable devices: vestiremo hi-tech? Ni

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Gli analisti della banca d’affari americana Morgan Stanley calcolano che il settore wearable devices diventerà un business da 1.600 miliardi dollari nel prossimo futuro. Il presente offre alcuni esempi: il 3 dicembre Luxottica, che aveva già siglato un accordo per i Google Glass, ha stretto una partnership con il colosso dei chip Intel per produrre “occhiali intelligenti di fascia alta, di lusso e sportivi”.

Alcuni sono però cauti e pensano che siamo ancora lontani dal boom della tecnologia da indossare. Il rischio è che i consumatori siano sopraffatti da un eccesso di strumenti che collezionano dati di cui non sanno cosa farsene. Parks Associates, società di consulenza internazionale specializzata in tecnologie di consumo emergenti, stima che le vendite di smartwatch raggiungeranno i 120 milioni solo nel 2018. Cifre molto lontane dal numero di smartphone acquistati, un miliardo di pezzi, e anche dai tablet (195 milioni) che i consumatori hanno comprato l'anno scorso e che continueranno a regalare a Natale.

Dubbi e opportunità del settore sono vagliati anche in ambito accademico. «Quello delle cosiddette “tecnologie da indossare” è un'area di innovazione in profonda effervescenza e per molti aspetti costituisce il settore in cui, nei prossimi anni, si concentreranno molte delle novità che riguardano le nuove tecnologie di consumo» spiega Paolo Magaudda, ricercatore in sociologia all’università di Padova (area tecnologia e consumi), segretario della Società Italiana per lo Studio della Scienza e della Tecnologia, autore assieme a Gabriele Balbi del libro «Storia dei media digitali. Rivoluzioni e continuità» (Laterza).

«Il 2015 - spiega Magaudda - sarà un anno importante per tanti motivi e in primo luogo per il lancio dell'orologio smart della Apple. Se con questa tecnologia Apple ripetesse il successo dell'iPhone o dell'iPad, potrebbe trasformare questo oggetto nella prima wearable technology che si diffonde fuori da nicchie specialistiche, aprendo così un intero nuovo settore di consumo. Per altro verso c'è da tener conto che l'accettazione sociale delle tecnologie da indossare non è scontata. Ad esempio i Google Glass sono già disponibili, ma non è chiaro se i consumatori siano veramente interessati ad adottare una tecnologia abbastanza invasiva come questa. E sappiamo che i problemi relativi alla sicurezza dei dati personali sono sempre più ricorrenti. Visto che le tecnologie da indossare potrebbero in primo luogo gestire i dati riferiti alla nostra salute fisica, un'area molto sensibile, ne consegue che il problema della sicurezza dei dati potrebbe rappresentare un freno alla diffusione di queste nuove tecnologie».

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