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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2014 alle ore 17:40.
L'ultima modifica è del 09 dicembre 2014 alle ore 21:21.

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(Afp)(Afp)

NEW YORK - Le tattiche utilizzate dalla Cia nei suoi interrogatori sono state «inefficaci». Non hanno infatti avuto alcun ruolo nello sventare attacchi terroristici, nella cattura di persone ricercate e persino nella scoperta del luogo dove si nascondeva Osama Bin Laden, ucciso dai membri del Navy Seal nel maggio 2011 ad Abbottabad, Pakistan. È quanto emerge dal rapporto diffuso dalla Commissione d'intelligence del Senato, che ha impiegato cinque anni per completarlo.

Immediata la reazione del presidente Barack Obama: quei metodi sono «contrari ai nostri valori» e «non devono essere mai più usati». Anche perché «hanno fatto significativi danni alla reputazione americana nel mondo».

Secondo il documento, dedicato alle attività dell'agenzia d'intelligence americana successive all'attacco terroristico dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle a New York, i metodi usati negli interrogatori sono «più brutali» di quanto spiegato dalla Cia stessa ai legislatori. Motivo per cui la Comissione punta il dito contro la Cia: l'idea è che abbia ripetutamente fuorviato la Casa Bianca e il Congresso fornendo informazioni inaccurate.

Portando alla luce un rapporto tanto atteso, la presidente della Commissione Dianne Feinstein (democratica della California) ha spiegato che esso «esamina la detenzione segreta ad opera della Cia di almemo 119 individui così come l'uso coercitivo delle tecniche degli interrogatori, in alcuni casi risultando in tortura».

Il documento include vari dettagli mai prima conosciuti incluso il vero numero dei detenuti (119 appunto), il fatto che la Cia abbia perso le tracce di alcuni di loro, che un detenuto abbia perso coscienza mentre era sottoposto al waterboarding (la tecnica che dà il senso di annegamento) e che un altro sia stato incatenato a una parete per oltre due settimane di fila.

Oltre sei milioni di documenti interni alla Cia sono stati utilizzati dalla Commissione d'intelligence del Senato. Da essi emergono dettagli orribili dei metodi usati su persone in prigioni segrete sparse nel mondo negli anni successivi agli attacchi dell'11 settembre. Non solo ai detenuti è stato impedito di dormire per almeno una settimana. Non solo sono stati minacciati di essere uccisi durante la loro custodia in mani americane. Con l'approvazione del personale medico della Cia, alcuni dei prigionieri sono stati sottoposti a una non necessaria «alimentazione rettale» o a «idratazione rettale», una tecnica che il capo degli interrogatori della Cia ha descritto come un modo per avere «totale controllo sul detenuto».

Il rapporto diffuso oggi spiega che più prigionieri di quanto si pensasse sono stati sottoposti al waterboarding. Sono stati gli stessi medici della Cia a descrivere questa tecnica esercitata su Khalid Shaikh Mohammed - colui che ha pianificato gli attacchi alle Torri Gemelle - come «una serie di annegamenti sfiorati». C'è persino una fotografia ottenuta dalla Commissione di un'asse (waterboard, da cui deriva il nome della tecnica) circordata da secchi d'acqua nella prigione dell'Afghanistan nota come Salt Pit, dove la Cia aveva detto che il waterboarding non era mai stato usato. E una fonte anonima ha definito i prigionieri come «cani che sono stati letteralmenti messi in un canile».

Inoltre, il rapporto rivela che i membri dell'amministrazione Bush nel 2003 decisero di non effettuare alcun briefing di certi top funzionari. L'intento, stando ad avvocati della Cia citati nel documento, era probabilmente quello di non dare aggiornamenti all'allora segretario di Stato Colin Powell. E nelle fila della Cia c'è stato chi ha gonfiato il valore del programma degli interrogatori in incontri segreti sia alla Casa Bianca sia a Capitol Hill. Si tratta di un nuovo colpo per l'ex presidente George W. Bush. Durante la sua amministrazione, aveva ripetutamente detto che il programma di detenzione e di interrogatori - smantellato con l'arrivo di Barack Obama - era umano e legale. Lo stesso Bush, il suo vice Dick Cheney ed ex membri della Cia hanno più recentemente detto che quel programma è stato essenziale per trovare il leader di al Qaeda bin Laden. Tesi smontata appunto dal rapporto del Senato, che presenta a tal proposito 20 casi di studio.
Con il documento si riaccende lo scontro tra i democratici al Senato e la Cia sull'eredità dell'agenzia d'intelligence e su come la storia del suo programma verrà scritta.

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