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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2014 alle ore 16:07.
L'ultima modifica è del 10 dicembre 2014 alle ore 22:03.

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Il procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, ha ricevuto questa mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino. Nel corso del breve incontro, Marino ha consegnato alcuni documenti ritenuti utili alle indagini relativi all’inchiesta “Mafia Capitale”che ha visto all’inizio di dicembre 37 arrestati e oltre 100 indagati tra politici, pubblici amministratori, imprenditori e criminali noti e meno noti. E intanto un'unità della Guardia di Finanza in servizio presso l'area Vigilanza contratti dell'Anticorruzione si è recata stamattina presso gli uffici dell'Ama, società gestione rifiuti di Roma, per individuare gli appalti da monitorare per un eventuale commissariamento.

Procura avvia verifiche su carte Marino
La Procura della Capitale ha avviato una serie di verifiche sui documenti depositati negli uffici di piazzale Clodio dal sindaco. Il procuratore capo Giuseppe Pignatone dovrà adesso valutare se l'incartamento possa rappresentare uno spunto da inserire nella maxinchiesta su Mafia Capitale o darà la possibilità di sviluppare un accertamento autonomo. I pubblici ministeri sarebbero al lavoro anche sul furto di un personal computer avvenuto di recente in un ufficio del servizio giardini del Campidoglio. I controlli sono stati affidati agli stessi magistrati che indagano su `Mafia Capitale´ e il gruppo dell’ex terrorista “nero” Massimo Carminati, ritenuto il capo dell'organizzazione di stampo mafioso che avrebbe ottenuto svariati appalti dal Comune di Roma attraverso il pagamento di tangenti.

Gdf vigilanza Anticorruzione in uffici Ama
Da segnalare, sul fronte delle indagine che un'unità della Guardia di Finanza in servizio presso l'area Vigilanza contratti dell'Anticorruzione (l'ex Authority appalti, ora assorbita dall'Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone), si è recata stamani presso gli uffici dell'Ama, società gestione rifiuti di Roma. Obiettivo: individuare appalti da monitorare per un eventuale commissariamento.

Carminati: «Pignatone butterà all'aria Roma»
Dalle carte dell'inchiesta emerge che Massimo Carminati, per gli inquirenti già tre anni fa aveva un tenore di vita elevato pur non lavorando e intratteneva relazioni «che destano sospetto e meritano approfondimento. Carminati ad un suo amico il 27 gennaio 2012 riferiva che il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone «non giocava» e «avrebbe buttato all'aria Roma». La conversazione, all'interno della Smart Brabus usata dall'ex Nar, sono parte di una `ambientale´ citata dagli inquirenti in una richiesta di proroga delle intercettazioni. Carminati, riferendosi alla recente nomina di Pignatone a capo della procura di Roma, spiegava: «In Calabria hanno cappottato tutto». E poi aggiungeva: «Non si fa inglobare dalla politica».

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