Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2014 alle ore 16:07.
L'ultima modifica è del 10 dicembre 2014 alle ore 22:03.

My24

Orfini: finirà guerra fra bande in Pd Roma
Sul fronte politico il Pd romano, dopo il commissariamento, prova a rilanciare la sua immagine. «Il partito a Roma è stato teatro di un'infinita guerra fra bande, che infeudavano dal parlamentare all'ultimo consigliere comunale: tutto questo deve finire e finirà», ha detto il commissario del Pd capitolino, Matteo Orfini, intervenendo all'assemblea con cittadini e iscritti organizzata nel quartiere periferico del Laurentino 38. «Dobbiamo estirpare questa cancrena per restituire il partito agli iscritti e ai militanti che l'hanno tenuto in piedi in questi anni», ha aggiunto Orfini, promettendo: «Verificheremo tutti i circoli, sentiremo gli 8mila iscritti al PD romano uno a uno per verificare chi sono e se ci sono». E ancora: «Ho ttenuto da Fabrizio Barca (ex ministro del governo Monti) la disponibilità a mappare circoli romani Pd e a dare una mano a ricostruirli». «Chi sa, parli. Siamo dalla parte di quest'inchiesta».

Marino: criminalità nasce in destra Alemanno
Il sindaco di Roma Ignazio Marino, intervenuto all'iniziativa del Pd al Laurentino 38 con cittadini e iscritti, ha provato a uscire dall’angolo, rimarcando le responsabilità della giunta Alemanno: «Ci sarà qualcuno che nel nostro partito ha sbagliato - ha detto - ma l'impianto criminale nasce nella destra di Alemanno. Lo vogliamo dire o no?».

Fonti Pd: a cena finanziamento in 840, anche Buzzi
Intanto fonti del Nazareno, dopo le polemiche legate alla presenza di alcune persone coinvolte nell'inchiesta Mafia capitale, fanno sapere che alla cena di finanziamento del Pd svoltasi il 7 novembre a Roma si sono registrate 840 adesioni, a cui corrispondono 441 bonifici per un incasso totale di 700.300 euro. Quanto alla presenza della Cooperativa 29 giugno, dalle verifiche effettuate risulta certa, ad oggi, la partecipazione di Salvatore Buzzi e Carlo Maria Guarany, coinvolti nell'inchiesta.

Orlando: colpire beni corruzione, come per mafia
Quanto alle nuove norme anticorruzione annunciate dal governo, la «strada maestra» - ha ribadito il ministro della Giustizia Andrea Orlando - è quella di «estendere gli strumenti adottati contro la criminalità mafiosa» ai patrimoni dei corrotti. Contro la corruzione, ha spiegato il ministro, pensare solo a un «inasprimento delle pene avrebbe un effetto di deterrenza limitato». L'aggressione dei patrimoni ha una fortissima deterrenza, «poiché la paura del carcere è relativamente scarsa se si pensa all'ingerenza dei patrimoni accumulati». Ieri era stato il premier Renzi ad annunciare nel consiglio dei ministri di giovedì (posticipato poi a venerdì pomeriggio) l’adozione di misure ad hoc per la lotta alla corruzione. Tra queste alcune modifiche alla disciplina della confisca e la restituzione del maltolto «fino all'ultimo centesimo, sicché «chi è condannato per corruzione, con sentenza in giudicato, potrà vedere la confisca dei propri beni esattamente come accade oggi per reati più gravi».

Shopping24

Dai nostri archivi