Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2014 alle ore 20:28.
L'ultima modifica è del 13 dicembre 2014 alle ore 20:35.

Via da Roma, la Roma che per la holding gestita da Salvatore Buzzi e “controllata” da Massimo Carminati, è stato un affare per anni. Dopo il trasferimento del numero uno della cooperativa 29 Giugno nell'istituto di pena di Badu 'e Carros, è toccato a Massimo Carminati lasciare il carcere di Regina Coeli per raggiungere il reparto di massima sicurezza del carcere di Tolmezzo. E con lui sono stati trasferiti altri arrestati nell'inchiesta di Mafia Capitale, inchiesta che ha terremotato i palazzi del potere capitolino.
Intanto dalle carte trapela il nome di Luigi Ciavardini, militanza nei Nar come Massimo Carminati, già condannato con Francesca Mambro e Giusva Fioravanti per la strage di Bologna e dal 2009 in semilibertà. Ciavardini ha anche lui una coop ma precisa: «Io non sono Buzzi, io da loro sono sempre stato distante».
L'inchiesta comunque procede e a breve ci saranno nuovi sviluppi, come lo stesso procuratore capo Giuseppe Pignatone ha detto nei giorni scorsi. Sono fissati per lunedì mattina, nel carcere di Regina Coeli, gli interrogatori di Rocco Rotolo e di Salvatore Ruggero, gli ultimi due ad essere finiti in carcere nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta mafia capitale. Entrambi sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso in quanto ritenuti responsabili di aver assicurato il collegamento tra il clan dei Mancuso, egemone nel Vibonese, ed alcune cooperative riconducibili a Salvatore Buzzi, braccio finanziario, secondo la Procura di Roma, dell'organizzazione criminale capeggiata da Massimo Carminati
©RIPRODUZIONE RISERVATA