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Dieci anni per il disgelo Usa-Cuba: i passaggi chiave che hanno portato alla fine della guerra fredda nei Caraibi

1. Dieci anni di disgelo / Arriva Raul e rottama Fidel

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Ritratto di Raul Castro in un locale di Cuba (Epa)

E' la fine del 2006 quando sale sulla scena internazionale Raul Castro, da decenni nell'ombra del fratello Fidel, e spiazza il mondo con una dichiarazione che sembra rottamare gli anni di tensione tra Usa e Cuba: «L'Avana è disposta a risolvere al tavolo dei negoziati le prolungate incomprensioni tra Stati Uniti e Cuba». Parole pronunciate mentre il lìder maximo è assente per una delle prime indisposizioni che lo porteranno via via sempre più lontano dal comando del Paese caraibico, proprio il giorno del cinquantenario dello sbarco della «Granma» a Cuba, di fronte a 300mila cubani accorsi a Plaza de la Revolucion.
Raul tenta di riannodare i fili di un dialogo interrotto nel 1961, quando l'allora presidente John Fitzgerald Kennedy decretò l'embargo totale al regime. Da allora le relazioni diplomatiche tra i due Paesi furono interrotte. Anni difficili, con un crescendo di tensioni che raggiunsero l'apice con la crisi dei missili nel 1962, quando Unione Sovietica e Stati Uniti sfiorarono il conflitto.
Raul ha posto come condizione preliminare che gli Usa accettino le condizioni di Cuba, «Paese che non tollera ombre sulla propria indipendenza e sui principi di eguaglianza, non ingerenza e rispetto reciproco». In ogni caso Raul si adopererà perché Cuba consolidi la propria «invulnerabilità militare».

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