Le 5 carte che restano in mano a Putin per salvare il rublo e l'economia russa

Per serrare i ranghi con una popolazione a rischio di farsi prendere dal panico per il calo della moneta, e per mantenere la propria popolarita', Putin gioca l'arma dell'orgoglio nazionalista, un richiamo al valore che fin dai primi anni della sua presidenza ha saputo restituire ai russi umiliati dalla fine dell'Urss. Il senso di appartenenza a uno Stato forte si alimenta ancor di piu' ora che la Russia si sente circondata da Paesi ostili, visti come responsabili per la crisi ucraina, e determinati a intervenire ogni volta che la Russia si rafforza, per colpirla. Per la maggioranza dei russi l'anno che sta finendo non e' l'anno di una crisi di cui potrebbero incolpare il presidente, ma l'anno del ritorno della Crimea alla madrepatria, della difesa dei diritti dei russi in Ucraina, e altrove. Puntando su questi sentimenti, Putin è riuscito perfino a rafforzare la propria popolarità, ma anche questa potrebbe restare vittima di una crisi lunga e dolorosa. Portando all'estremo questo scenario si potrebbe immaginare che Putin, persa la speranza di un'intesa con l'Occidente, giochi la carta di quell'intervento diretto in Ucraina - o in Georgia - da cui finora si e' astenuto. Con conseguenze assolutamente imprevedibili, e non solo per il rublo.