Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2014 alle ore 19:33.
L'ultima modifica è del 22 dicembre 2014 alle ore 07:26.

My24
Foto ApFoto Ap

NEW YORK – Una messa in cattedrale a St. Patrick sulla Quinta Strada. Una città in lutto, ma anche divisa e confusa, alla ricerca di una spiegazione per l'uccisione di due dei suoi poliziotti ieri a Brooklyn. Il giorno dopo l'omicidio degli agenti colpisce che un altro poliziotto sia stato ucciso, questa volta in Florida a Tarpoon Springs, nella Contea Pinella. In quel caso sembra sia trattato di uno scontro a fuoco alle 3 del mattino, il colpevole è stato arrestato. Ma dopo quel che è successo a New York la tensione è forte. Si parla di attacchi contro la polizia fomentati dalla protesta per Ferguson e Staten Island. E per Brooklyn si cerca il movente: era davvero una vendetta a tavolino per le ingiustizie contro i neri contro Michael Brown e Eric Garner ? C'è stato un incoraggiamento morale alla vendetta da parte di attvisti come Al Sharpton o persino del sindaco come accusano alcuni rappresentati della polizia? O si è trattato dell'atto incontrollato di un folle?

Per ora prevale la seconda ipotesi: l'orrendo crimine, l'assassinio dei due poliziotti è opera di un “drifter”, di un pregiudicato senza apparente fissa dimora. Ismaaiyl Brinsley, 28 anni, l'assassino, era originario di New York ma il suo ultimo domicilio era ad Atlanta in Georgia. I suoi arresti e le sue condanne per piccoli furti a mano armata erano stati sopratutto in Georgia, dove in sei anni è finito in prigione ben nove volte, e in Ohio. La sorella, che vive in Georgia, ha detto di non averlo nè visto nè sentito da almeno due anni. I suoi precedenti non erano mai stati violenti. Non apparteneva a una gang organizzata, non era certamente coinvolto in movimenti di protesta per i diritti dei neri. Ma aveva ammesso in un interrogatorio di avere avuto problemi mentali.

Secondo il Commissario della polizia di New York, qualcosa di incontrollato deve essere scattato nella testa di Brinsley per averlo portato a fare quello che ha fatto. La ricostruzione è nel minimo dettaglio, per capire se si poteva evitare l'assassinio o semplicemente per capire meglio. Si sa che Brinsley era arrivato a Baltimora in Maryland all'alba di sabato e si era recato alle 5.45 del mattino in casa di una sua ex fidanzata di 29 anni.

Le ha sparato nell'addome, la ragazza è sopravvissuta ma lui è scappato con il suo telefonino e si è diretto a New York da dove ha cominciato a inviare messaggi ricevuti dalla madre della ex fidanzata che ha avvertito gli agenti a Baltimora. La polizia locale ha visto i messaggi deliranti su Instagram, con minacce contro la polizia titpo ”Oggi metterò le ali ai maiali”; ha capito che erano in arrivo da Brooklyn. Alle 2.10 del pomeriggio Baltimora ha chiamato il 70esimo distretto di polizia di New York, appunto a Brooklyn, mettendo in allarme il distretto. Ma solo alle 2.45 del pomeriggio Baltimora inviava le foto del sospetto e solo alle 2.50 New York mandava un allarme formale in rete con una descrizione del pericolo. Ma era troppo tardi, ha spiegato oggi il Commissario William Bratton. Alle 2.47 Brinsley si avvicinava a una macchina della polizia per uccidere.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi