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MILLEPROROGHE

Contratti di solidarietà più bassi: scende il contributo dello Stato

Nel testo del decreto Milleproroghe, pubblicato il 31 dicembre in Gazzetta Ufficiale, non trova spazio l’integrazione del 70% per i contratti di solidarietà e non c'è la proroga del blocco degli sfratti.

Contratti di solidarietà, l’integrazione scende dal 70 al 60%
Una misura che non ha trovato spazio nel milleproroghe è l’integrazione del 70% della retribuzione persa a causa della riduzione dell’orario di lavoro legata ai contratti di solidarietà: per legge tale integrazione, dovuta alla cassa integrazione guadagni straordinaria, è pari al 60% ma fino al 31 dicembre 2014 si poteva contare su un 10% aggiuntivo, che però non è stato prorogato. Il risultato è che dal 1° gennaio i contratti di solidarietà di tipo A assistiti da Cigs non saranno più integrati al 70% ma al 60 per cento. Fino al 2013 i lavoratori in solidarietà avevano potuto contare su un aiuto pari all80% della retribuzione persa, grazie a una maxi integrazione del 20 per cento. Dal 1° gennaio 2014 questa integrazione era scesa al 10% come previsto dalla Legge di stabilità. Nella Finanziaria del 2015 non è stato introdotto alcun allungamento, per cui l’ultima spiaggia era rappresentata dal Milleproroghe, ma non c’è stata alcuna proroga.

Nei due fondi 446 milioni
Nel testo del Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, non c'è la proroga del blocco degli sfratti. Dal ministero delle infrastrutture spiegano che non è stata inserita visto che nel decreto casa sono stati incrementi i fondi affitti e morosità incolpevole. I due fondi prevedono uno stanziamento, ricorda il ministero, di 446 milioni di euro. Il precedente Milleproroghe, per il 2014, aveva infatti prorogato il blocco degli sfratti per fine locazione fino al 31 dicembre 2014. Nei giorni scorsi si erano fatte sentire le associazioni degli inquilini, tra cui Unione inquilini e Sunia, che in coro chiedevano un altro anno di stop. «Nei prossimi giorni circa 30mila famiglie rischiano lo sfratto». A lanciare l'allarme è Aldo Rossi, segretario nazionale del Sunia, il sindacato degli inquilini. Sfratti che interessano, spiega, «famiglie bisognose».

Lettera aperta a Renzi dell’Unione inquilini
L'Unione degli inquilini ieri aveva inviato una “lettera aperta” al premier Matteo Renzi per chiedere di inserire la proroga nel testo del decreto prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. L'Unione ha sottolineato che si tratta «di una proroga che riguardava una singola fattispecie di sfratti, quelli per finita locazione (quindi escludeva sia la morosità, oggi causa prevalente delle sentenze, sia la necessità per il proprietario di riavere l'alloggio) e interessava esclusivamente un numero limitato di famiglie». Ovvero, precisa, «i nuclei con redditi complessivi lordi inferiori a 29 mila euro e contemporanea presenza di anziani, minori, portatori di handicap gravi, malati terminali».

Confedilizia: rotta la rituale liturgia
«Il governo evita il 31/o blocco degli sfratti: ha rotto la rituale liturgia», ha sottolineato il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani. «Sarebbe stato il 31/o, in ragione di più di uno all'anno dall'infausta legge dell'equo canone, che non risolse alcun problema ma nel contempo ne creò tanti. Confidiamo che il governo, contro ogni suggestione, terrà ferma la decisione in sede di esame del decreto Milleproroghe, dove potrebbe riaffacciarsi qualche posizione di pericolosa demagogia».

Slittano i tagli alle Federazioni affiliate al Coni. Malagò: una grande notizia
Il Milleproroghe fa slittare al primo gennaio 2016 «l'applicazione alle Federazioni sportive nazionali affiliate al Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) delle norme di contenimento delle spese» previste dalle leggi in vigore per le amministrazioni pubbliche (quelle presenti nell'elenco Istat). «È una grande notizia», ha commentato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. La decisione del governo, ha sottolineato Malagò, «tranquillizza così il nostro mondo che sarebbe stato messo in seria difficoltà operativa nell'anno che serve per qualificare gli atleti ai Giochi di Rio 2016». Il contenimento delle spese riguarda infatti soprattutto le trasferte, e nel 2015 avrebbe penalizzato le federazioni impegnate nei tornei e nelle gare internazionali valide per le qualificazioni alle Olimpiadi. «Voglio ringraziare il premier Renzi e il sottosegretario Delrio - la conclusione del presidente Coni, che negli ultimi giorni si era adoperato per risolvere la situazione - per la sensibilità e l'attenzione che ancora una volta ha mostrato verso lo sport italiano».

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