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Questo articolo è stato pubblicato il 02 gennaio 2015 alle ore 20:13.
L'ultima modifica è del 03 gennaio 2015 alle ore 13:44.

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Il presidente Usa, Barack Obama, in vacanza alle Hawaii, ha firmato il via libera a sanzioni contro la Corea del Nord in merito agli attacchi informatici contro Sony Pictures, attribuiti dalla Fbi a Pyongyang. Lo ha annunciato la Casa Bianca. Le nuove sanzioni bloccheranno l’accesso al sistema finanziario statunitense e riguarderanno, secondo il dipartimento del Tesoro, l’agenzia di intelligence coreana, il relativo fornitore di armi e una società che procaccia risorse per ricerca e sviluppo della difesa, oltre a 10 esponenti governativi nordcoreani.

Va notato che i funzionari nordcoreani non si servono di banche occidentali (per quanto se ne sa) ed è da sottolineare altresì che le sanzioni sono state decise pur in assenza di prove certe, come ammesso da funzionari della Casa Bianca nei giorni scorsi e riportato dal New York Times.

«Oggi il presidente ha approvato un ordine esecutivo autorizzando nuove sanzioni nei confronti della Repubblica democratica popolare di Corea» in risposta «alle azioni e politiche messe in atto dal governo della Corea del Nord che sono provocatorie, destabilizzanti e repressive. In particolare il distruttivo e coercitivo cyberattacco a Sony Pictures Entertainment», si legge in una nota del portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.

«Anche se l'Fbi continua a indagare sui cyber attacchi a Sony Pictures Entertainment, questi passi mettono in evidenza che impiegheremo un'ampia gamma di strumenti per difendere le aziende e i cittadini americani, e per rispondere ai tentativi di indebolire i nostri valori e minacciare la sicurezza nazionale», ha affermato il segretario al Tesoro americano, Jack Lew, annunciando le nuove sanzioni contro la Corea del Nord dopo il via libera di Obama.

(aggiornato il 3 gennaio, ore 13.44)

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