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Malattie di un giorno, la Pa batte il privato

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Malattie di un giorno, la Pa batte il privato

Ogni anno sono 6 milioni i certificati di malattia con una prognosi inferiore ai tre giorni che vengono firmati dai medici di famiglia su richiesta dei lavoratori pubblici e privati. È la fotografia scattata dal centro studi della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale. «Questa mole di certificati riguarda unicamente una malattia del lavoratore, rimangono fuori quelli relativi alla gravidanza, alla legge 104, ai permessi per la donazione del sangue», afferma Silvio Trabalza, vice segretario di settore della Fimmg.

Nel settore privato i certificati di un giorno sono 1 milione e 56 mila, mentre nella pubblica amministrazione sono 1 mln 252 mila; quelli da 2 a 3 giorni sono 2 mln 766 mila nel privato e 1 mln 747 mila nella Pa. «Scovare l’assentesimo da malattia – spiega Trabalza – è molto complesso perché non esiste una regia unica che procede ai controlli. Come non ci sono dati aggiornati su quanto sia fuori controllo la spesa legata a questo tipo di assenze dal posto di lavoro».

Secondo l’esperto, che ricorda come oggi in Italia sono 1.250 i medici fiscali, «solo un unico polo, in campo all’Inps, può fare i controlli necessari. Questo ente ha già una filiera computerizzata in grado di segnalare in tempo reale l’assenza e il motivo. Ma – aggiunge – si può fare anche altro se il Governo prendesse in considerazione il nostro suggerimento di dare la possibilità al lavoratore di autocertificare l’assenza di un giorno o due. In questo modo – conclude – sarebbe molto più responsabilizzato e risponderebbe in prima persona».

«È un dato di fatto che la spesa per malattia nella pubblica amministrazione sia fuori controllo: solo nel 2013, il numero complessivo dei certificati di malattia è aumentato del 9% nel pubblico impiego mentre è rimasto praticamente invariato nel settore privato» ha rilevato Federica Ferraroni, vice presidente dell’Aimpaf, l’Associazione italiana medicina previdenziale, assistenziale e fiscale. «La percentuale di assenteismo del settore pubblico – prosegue Ferraroni – si è assestata negli ultimi anni al 2% mentre per il pubblico è ancora a percentuali altissime». Secondo il vice segretario dell’Aimpaf «la soluzione è uniformare i due settori e accorparli in capo all’Inps, la struttura che ha i risultati di eccellenza in questo settore. Lo stesso sottosegretario del ministero della Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, sta lavorando a questa riforma da mesi».

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IL NUMERO DELLE ASSENZE

6 milioni

I certificati di malattia

Casi con prognosi inferiore
ai tre giorni

1,2 milioni

Certificati nel pubblico impiego

È il numero di certificati che prevedono assenza per un giorno