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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2015 alle ore 12:09.
L'ultima modifica è del 05 gennaio 2015 alle ore 22:39.

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(Reuters)(Reuters)

«I greci sono liberi di decidere autonomamente i loro governanti». Lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, oggi in un'intervista alla radio d'Oltralpe France Inter. La Grecia, secondo Hollande, è «libera» di «decidere sul suo governo», ed «è sua la scelta» di mantenersi o meno dentro l'area euro. Tuttavia i governi greci «devono rispettare gli impegni che sono stati presi dal loro Paese». «L'Europa deve essere la nostra protezione», ha aggiunto Hollande, definendo «una tappa importante» il piano di investimenti del presidente della commissione europea Jean Claude Juncker.

Bruxelles: l’appartenenza all’euro è irrevocabile
«Secondo il trattato Ue l'appartenenza alla zona euro è irrevocabile», precisa invece un portavoce della Commissione europea, mentre il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, dichiara che il «governo tedesco e i suoi partner lavorano per rafforzare l'Eurozona nel suo insieme e per tutti i suoi membri, Grecia inclusa». Sul futuro della Grecia, a fronte delle indiscrezioni della stampa tedesca secondo cui l'uscita dall'Unione monetaria non sarebbe considerato un dramma dalla cancelliera Angela Merkel, la Commissione ha indicato di non voler partecipare a «speculazioni» né di commentare «voci, commenti su articoli di stampa», un chiaro riferimento all’articolo uscito sul settimanale tedesco Der Spiegel, secondo il quale il Governo tedesco sarebbe ormai entrato nell’ordine di idee di accettare un’eventuale uscita della Grecia dall’Unione economica e monetaria. Ciò che aspetta la Commissione, «è il risultato delle elezioni politiche del 25 gennaio». In ogni caso «dal primo gennaio l'unione monetaria ha 19 membri (dopo l’ingresso della Lituania, ndr) e dal 2016 si allarghera' ulteriormente», ha indicato la portavoce.

Il nodo della rinegoziazione del debito
Quanto alla possibilità di rinegoziare il debito detenuto da Stati e istituzioni Ue, la Commissione ha mantenuto la stessa linea di comunicazione: «Non entriamo nel merito di scenari speculativi che rischiano di entrare in contesti che non si pongono». Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale greca, ha più volte evocato la possibilità di una cancellazione di parte del debito ellenico - pari a 330 miliardi e in gran parte detenuto da Governi, Fmi Bce - o di una moratoria sul pagamento degli interessi.

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