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Fed «paziente» almeno fino ad aprile

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Fed «paziente» almeno fino ad aprile

  • –Maximilian Cellino

C’era grande attesa per i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve di dicembre, quantomeno per capire come si poteva tradurre in pratica l’indicazione «paziente» che ha sostituito «tempo considerevole» nel caratterizzare il periodo in cui i tassi Usa rimarranno a zero. Su questo punto le «minute» diffuse ieri sera non hanno tradito le aspettative, perché hanno chiarito che la Banca centrale Usa potrebbe restare ferma ancora «per almeno due meeting», cioè fino ad aprile.

Soltanto dopo dovrebbe quindi avviarsi la «normalizzazione», che però appare ancora tutt’altro che certa. I membri della Banca centrale Usa hanno infatti sottolineato che il timing del primo rialzo «dipenderà dai prossimi dati» e dalle loro implicazioni sugli stessi obiettivi Fed: il massimo impiego e un’inflazione al 2%. Su questo aspetto si addensano, secondo i verbali, dubbi importanti legati al ribasso del petrolio e al rafforzamento del dollaro: elementi che «potrebbero mantenere i prezzi sotto il target per un po’ di tempo».

Washington comunque «potrebbe avviare la normalizzazione anche con l’inflazione “core” vicina agli attuali livelli», cioè l’1,5%,a patto che vi sia la ragionevole fiducia che i prezzi tornino verso il 2% . Ma soprattutto i banchieri mettono in guardia sui rischi al ribasso che potrebbero derivare per l’economia Usa anche «dalla persistente debolezza della crescita negli altri Paesi», a maggior ragione «se le risposte nelle politiche estere si dovessero rivelare insufficienti».

I mercati non sembrano in generale rimasti molto colpiti, perché se Wall Street ha proseguito tale e quale nel rimbalzo, il dollaro ha ceduto qualche colpo nei confronti dell’euro (che ha recuperato dai minimi) e i rendimenti dei Treasury sono scesi tanto tanto sui 2 quanto sui 10 anni. Se si dovesse giudicare da queste reazioni, la «stretta » Fed sembrerebbe meno vicina.

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