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L’unità francese alla prova del Front national

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L’unità francese alla prova del Front national

IL TABÙ vacilla

La formazione xenofoba

non è mai stata coinvolta

in iniziative istituzionali

ma secondo l’Ump è sbagliato

escludere milioni di cittadini

PARIGI

Il clima di unità politica nazionale che si era immediatamente creato dopo l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo sembra destinato a infrangersi sullo scoglio del Front National, il partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen. Al centro della polemica che rischia di incrinare la compattezza delle forze politiche di fronte alla minaccia terrorista islamica è la marcia repubblicana che si svolgerà domenica pomeriggio tra Place de la République e Place de la Nation, iniziativa promossa da un gruppo di partiti e organizzazioni di sinistra, socialisti in testa. Una marcia che si aggiunge alle tante manifestazioni spontanee che già si stanno svolgendo in numerose città francesi e che dovrebbe rappresentare la forte risposta agli uomini in nero dell’estremismo islamico.

Marine Le Pen ha detto che parteciperà solo se il suo partito verrà formalmente invitato. E sarebbe la prima volta che il Front National viene coinvolto in una iniziativa istituzionale, la dimostrazione che ormai è entrato a far parte a pieno titolo dello scenario politico francese. Va ricordato che da sempre i partiti tradizionali della destra e della sinistra hanno unito le loro forze negli appuntamenti elettorali per sbarrare la strada al Front, ritenuto estraneo ai valori repubblicani.

L’invito non è arrivato e la Le Pen ha annunciato che quindi non parteciperà, denunciando l’ennesima operazione di bassa politica destinata a emarginare un partito che pure alle ultime elezioni (europee) è arrivato in testa con il 25% dei voti. E che certo raccoglierà ulteriori consensi grazie ai tragici fatti di questi giorni.

In realtà la situazione resta molto confusa e non è escluso che ci possano essere evoluzioni nelle prossime ore. All’interno dello stesso partito socialista, e del governo, ci sono infatti posizioni diverse. Seppure quella prevalente sia di non coinvolgere in una simile iniziativa un partito che ha attivamente contribuito alle tensioni tra comunità e ha da sempre puntato il dito contro l’immigrazione e i musulmani. Mentre l’Ump di Nicolas Sarkozy si è ufficialmente espressa contro l’esclusione del Front National. L’ex premier François Fillon ha spiegato che «non si può parlare di unità nazionale quando si tagliano fuori milioni di francesi».

Il caso della Le Pen potrebbe quindi pesare anche sui rapporti tra socialisti e Ump. Nonostante l’apparente buon esito dell’incontro di ieri mattina tra François Hollande e Sarkozy all’Eliseo, dove l’ex presidente (ora presidente del principale partito di opposizione) rimetteva piede per la prima volta dalla sconfitta del maggio 2012.

Al termine di un colloquio durato quaranta minuti, Sarkozy ha ribadito la necessità di «unirsi per far fronte alla barbarie», invitando «tutti quelli che si riconoscono nei valori di civiltà, libertà e democrazia» a partecipare alla marcia. Pur senza rinunciare a lanciare un segnale sulla necessità di misure di maggiore fermezza nei confronti del pericolo terrorista che è suonato come una critica all’attuale Governo. «La nostra nazione – ha detto – deve aumentare il proprio livello di vigilanza e far evolvere il dispositivo di protezione dei francesi».

Il riferimento è alle misure, ritenute ancora inadeguate, di controllo e repressione nei confronti dei tanti giovani che, convertiti al radicalismo islamico, vanno a combattere in Iraq e in Siria e tornano con l’obiettivo di realizzare attentati in terra francese.

Ma anche all’ancora insufficiente cooperazione internazionale, in particolare per quanto riguarda la gestione e lo scambio di dati personali, a partire dalla banca dati sui passeggeri degli aerei (il cosiddetto Pnr, Passenger name record, che non ha ottenuto il via libera della Commissione sulle libertà personali del Parlamento europeo). Proprio a questo riguardo, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha annunciato ieri a Riga nuove proposte a breve «per rafforzare la collaborazione transnazionale» e «un nuovo programma di lotta al terrorismo».

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