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La disoccupazione Usa continua a scendere

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La disoccupazione Usa continua a scendere

  • –Mario Platero

LOCOMOTIVA MONDIALE

La crescita prevista per quest’anno è del 3%

Gioca a favore la cautela

della Fed sul rialzo

dei tassi d’interesse

NEW YORK

Il tema potrebbe sembrare ripetitivo: un nuovo ottimo dato macroeconomico americano, questa volta sull’occupazione. Ma non si può fare a meno di rilevare che proprio ieri, con 252.000 nuovi occupati creati in Dicembre l’America ha segnato alcuni nuovi punti importanti nel confronto ideologico con la Germania per la crescita. Intanto il tasso di disoccupazione per il mese di dicembre è sceso al 5,6% quando in molte parti d’Europa per via dell’ossessione tedesca con il rigore e l’austerità ci troviamo spesso al di sopra del 10%.

Ma quel che più conta è che il risultato di dicembre chiude il 2014 con un dato inconfutabile sul piano dei risultati: per l’intero anno sono stati creati 2,95 milioni di nuovi posti di lavoro, il miglior risultato dal 2009. Negli ultimi tre mesi l'America ha aggiunto in media 289.000 nuovi posti di lavoro al mese. Il dato finale, che dovrebbe zittire i teorici dell'austerità e coloro che da sempre sono stati ostili alle politiche espansive della Fed? La creazione complessiva di 11,2 milioni di nuovi posti di lavoro per 58 mesi consecutivi.

Sembrava impensabile che questo potesse succedere con tale rapidità fino a un anno fa, eppure l’accelerazione recente della crescita americana grazie alla combinazione di aggressive politiche espansive sia monetarie che fiscali che durano da anni ha consentito di raggiungere gli obiettivi previsti per la stabilizzazione del mercato del lavoro. Un tempo, il tasso implicito di disoccupazione in America era al 5,2% e dunque siamo anche un passo da uno dei livelli ottimali. Certo vi sono ancora delle sfide da affrontare, il compenso orario è aumentato solo dell’1,7%, al di sotto dell’aumento storico medio del 2%, ma almeno l’aumento c’è stato rispetto agli anni in cui aumentava l'occupazione senza aumenti di salari. La forza totale degli americani che sono al lavoro o cercano al lavoro resta molto bassa, attorno al 62% e un settore in particolare, il manfatturiero, che pure ha fatto bene rispetto alle prospettive di estinzione, non ha raggiunto ancora gli obiettivi di espansione voluti, sono stati sì creati 700.000 nuovi occupati, ma l’obiettivo era per un milione contro un milione e mezzo di perdite nel corso della grande recessione.

Per questo Barack Obama ancora ieri era in giro per il paese per spingere su nuove misure di stimolo sia economico che sociale. Da Knoxville in Tennessee, da dove ha dato un commovente messaggio alle vittime dell’attacco a Parigi, Obama ha chiarito che l’America non vuole fermarsi. Il Presidente è in giro per il paese per avanzare ulteriormente la sua agenda politica in previsione del discorso sullo Stato dell’Unione. Vuole giocare d’anticipo sul rischio di un ostruzionismo dei repubblicani che controlleranno la maggioranza del Parlamento per gli ultimi due anni del suo mandato. E dal Tennessee ha annunciato un programma per rendere gratuiti i corsi universitari statali in alcuni casi particolari, con l'obiettivo di minimizzare il pericolo che i giovani per poter andare all’università debbano indebitarsi in molti casi fino a 100.000 dollari. Seguendo quel percorso, comune per molti giovani americani, i neolaureati si trovano poi a competere in un mondo del lavoro in cui dovranno subito preoccuparsi di ripagare i debiti invece di poter risparmiare o di potersi comprare una piccola casa prima di mettere su famiglia e prima dell’arrivo delle grandi spese : «Questo è inaccettabile – ha detto il Presidente – dobbiamo superare questa situazione nell’interesse stesso dell’economia». Ma Obama vuole anche espandere il settore manifatturiero e vuole garantire la tenuta del mercato immobiliare. In Arizona ad esempio ha annunciato tagli dei tassi di interesse applicati da un’agenzia federale dedicata all'erogazione di mutui immobiliari per famiglie in difficoltà economiche che dovrebbe consentire risparmi per dieci miliardi di dollari in alcuni anni.

Ma l’America a differenza dell’Europa, oltre a leve per la crescita può contare su un sistema più flessibile. Noi ancora non l’abbiamo. E ci vorrà tempo prima di poter ripercorrere il sentiero virtuoso degli Stati Uniti in questi ultimi cinque anni.

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