Italia

«Deflazione vicina, confido nella Bce»

  • Abbonati
  • Accedi
(none)

«Deflazione vicina, confido nella Bce»

  • –Dino Pesole

I REATI TRIBUTARI

Replica in commissione alle critiche sulla salva-Berlusconi:

«Nessuna agevolazione

per i singoli, il testo corretto

sarà inviato al Parlamento»

Roma

In un quadro macroeconomico deteriorato , con la deflazione alle porte, l’Unione europea ha bisogno di uno «shock positivo che produca effetti su domanda e crescita». Abbiamo bisogno di una strategia «incisiva, articolata e coerente» con una governance economica che incorpori investimenti e riforme strutturali. In tale ambito il miglior utilizzo della flessibilità previsto dal Patto di stabilità riveste un ruolo di notevole importanza. «Confido nella Bce. Attendiamo con interesse le comunicazioni della Commissione sulla review della governance rafforzata dal Six pack e Two Pack». Quanto all’Italia, la strategia del governo è focalizzata sulle riforme strutturali e alla loro applicazione. «Forse ci sono stati molti annunci di riforma da parte del governo in questi dieci mesi, ma è perchè abbiamo bisogno di attuare molte riforme vista la lunga lista di lavori in corso infiniti, e vent’anni di opportunità perse per aggiustare l’economia italiana». In primo piano il Jobs act, «che ora viene applicato» anche attraverso il decreto legislativo sulla riforma dei sussidi di disoccupazione, dopo aver avuto una prima applicazione con il provvedimento che istituisce il contratto a tutele crescenti.

Per il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto ieri sera alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo a Strasburgo, dopo tre anni di recessione il 2015 vedrà finalmente il segno positivo e l’occupazione migliorerà In un ciclo debole le riforme producono i loro effetti in un periodo più lungo. Occorre prendere in considerazione tutti gli strumenti macroeconomici a disposizione. Il debito pubblico è tra i più sostenibili, «prevalentemente grazie alle riforme delle pensioni introdotte in passato. Scenderà velocemente se la dinamica dei prezzi tornerà al 2% e se la crescita riprenderà. Occorre più crescita che dipende anche dalle misure strutturali. Se avremo più crescita nominale e più inflazione, considerato il surplus primario e piano di privatizzazioni, il debito scenderà.

Per Padoan il piano Juncker «va nella giusta direzione», anche per quel che riguarda lo scorporo dal calcolo del deficit delle quote nazionali che confluiranno nel Fondo europeo. Quanto alla Grecia, l’aspettativa è che il nuovo governo che verrà eletto in seguito alle prossime elezioni del 25 gennaio prosegua sulla strada già tracciata e dunque attraverso un accordo con le istituzioni europee e internazionali.

In Italia - osserva Barbara Spinelli, del gruppo «Sinistra unita» - si registra «una certa indulgenza». Il ministro Padoan «è corresponsabile» delle norme contenute nel decreto fiscale del 24 dicembre (il riferimento è alla contestata misura “salva Berlusconi” che esclude la punibilità per i reati tributari quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato). La risposta di Padoan è netta: «Tengo a precisare che il provvedimento è stato oggetto discussione all'interno del Consiglio dei ministri . Alcune misure sono state sospese perché il governo ha individuato che vi fossero difetti tecnici, di cui mi assumo la responsabilità». Il tutto «verrà corretto e inviato al Parlamento. Respingo l’accusa che vi siano agevolazioni per singoli» .

© RIPRODUZIONE RISERVATA