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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2015 alle ore 07:28.
L'ultima modifica è del 14 gennaio 2015 alle ore 16:39.
La Corte suprema indiana ha concesso oggi una estensione di tre mesi della permanenza in Italia per motivi di salute del fuciliere di marina Massimiliano Latorre. Lo scrive l’agenzia Ansa da New Delhi. La sezione numero tre della Corte, presieduta dal giudice Anil R. Dave, ha disposto l'estensione del permesso dopo aver ascoltato la posizione del pubblico ministero indiano, P.L. Narasimha, e dell'avvocato di Latorre, Soli Sarabjee. La seduta è stata particolarmente breve poichè Narasimha ha consegnato alla Corte una lettera di istruzione da parte del governo indiano in cui si accettava la possibilità che il fuciliere italiano continuasse la sua convalescenza in Italia per tre mesi. Contestualmente la difesa ha presentato ai giudici una garanzia scritta firmata dall'ambasciatore d'Italia in India Daniele Mancini in cui c'è un impegno a rispettare la nuova scadenza fissata oggi dalla Corte per il rientro di Latorre.
Accolta la seconda richiesta di proroga
Il 12 settembre scorso le autorità indiane avevano concesso a Latorre di rientrare in Italia per quattro mesi di convalescenza a seguito di un malore, fissando per il 13 gennaio il suo rientro. Tuttavia, l'intervento chirurgico al cuore subito dal fuciliere di marina nei giorni scorsi aveva portato i suoi legali a presentare già lo scorso dicembre una richiesta di proroga, inizialmente respinta. Oggi la Corte ha invece deciso diversamente.
A Nuova Delhi resta ancora Salvatore Girone, che con Latorre è accusato dalle autorità locali dell'uccisione di due pescatori del Kerala durante un'attività antipirateria. La sua richiesta di trascorrere le festività natalizie con la famiglia in Italia era stata respinta lo scorso dicembre dalla Corte.
Gentiloni: ora al lavoro per soluzione definitiva
«Una notizia positiva»: così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, prima di partire per l'Etiopia, ha commentato le notizie sulla proroga concessa a Massimiliano Latorre, ricordando che si trattava di una «richiesta basata su ragioni umanitarie». «Ora bisogna lavorare a una soluzione definitiva per entrambi i marò», ha aggiunto. «È molto positivo che queste ragioni umanitarie siano state riconosciute anche dal rappresentante del governo indiano», ha proseguito il ministro Gentiloni.
Latorre dimesso da istituto neurologico
Latorre è stato dimesso oggi dall'Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano dove era ricoverato al Besta da qualche giorno per accertamenti dopo essere stato operato il 5 gennaio al Policlinico San Donato per un'anomalia cardiaca . «Permane la necessità di un prosieguo delle terapie consigliate e un attento monitoraggio nelle prossime settimane dell'evoluzione della sua situazione clinica», dice una nota dell'Istituto.
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