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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2015 alle ore 15:19.
L'ultima modifica è del 15 gennaio 2015 alle ore 16:26.

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Raffaele Fitto si reca a Palazzo Grazioli (foto d’archivio Ansa)Raffaele Fitto si reca a Palazzo Grazioli (foto d’archivio Ansa)

Incontro a palazzo Grazioli stamattina tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto, leader della minoranza dentro Forza Italia (può contare su 40 fedelissimi su un totale di 130 parlamentari azzurri). Un «lungo e approfondito» faccia a faccia tra il Cavaliere e l'europarlamentare “ribelle”, che a Berlusconi - viene riferito al termine - ha ribadito le sue posizioni critiche su diversi temi, a cominciare dal rapporto con il governo Renzi e la legge elettorale. Il colloquio si sarebbe svolto in un clima migliore rispetto al gelo delle altre volte. Ma nessun accordo sarebbe stato siglato tra i due. Sul tavolo diversi temi: dalle modifiche alla legge elettorale su cui si registrano i mal di pancia della fronda azzurra, all'elezione del nuovo capo dello Stato.

Incontro Berlusconi-Fitto: nodi Italicum e Colle
L'incontro doveva tentare di smussare le tensioni interne al partito. Berlusconi vorrebbe riannodare i fili del dialogo con l'europarlamentare azzurro. Il timore del Cavaliere è che in Aula sulla legge elettorale - il cui iter i fittiani vorrebbero venisse interrotto fino all'elezione del Capo dello Stato - i dissidenti azzurri possano fare asse con la minoranza Pd e le opposizioni per far saltare il banco. E per il leader di Fi sarebbe un prezzo troppo alto da pagare, in quanto ne conseguirebbe la rottura del patto del Nazareno, l'esclusione dalla partita Quirinale e, soprattutto, la fine della possibilità di recuperare l’agognata «agibilità politica», che gli consentirebbe di ritornare pienamente al comando di Fi e, forse, anche dell'intero centrodestra.

Berlusconi: pronti a votare un presidente di garanzia
Berlusconi, nella conversazione con il suo entourage così come nella cena che ha avuto ieri ospiti d'onore l'ex leader della Lega Umberto Bossi e Roberto Calderoli, ha ribadito di non voler rompere con Renzi. La conferma arriva dall'atteggiamento tenuto ieri da Fi che sulle riforme si è smarcata dalle altre opposizioni (Lega compresa) che chiedevano di sospendere le votazioni e attendere l'elezione del nuovo Capo dello Stato. Il Cavaliere è convinto di poter giungere a un'intesa con il premier ed è pronto a presentargli un tris di possibili candidati. E si è detto disponibile a votare con la sinistra un «presidente di garanzia». «Siamo solo a 5 punti di distanza dalla sinistra», dichiarava ieri durante la manifestazione al Divino amore. Una distanza che Berlusconi è convinto di poter colmare quando tornerà in campo.

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