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Truffa milionaria sul web: pagate vincite mai avvenute alle videolottery

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l’operazione “easy money” della gdf

Truffa milionaria sul web: pagate vincite mai avvenute alle videolottery

Truffa milionaria sul web. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno messo fine all'attività di una banda di 11 soggetti, 10 italiani e un rumeno, specializzati negli accessi abusivi al sistema informatico di Gtech Spa (già Lottomatica), cui hanno sottratto un milione e mezzo di euro attraverso false vincite conseguite con apparecchi e congegni da divertimento cd. videolottery.

Le indagini partite dalla scoperta della truffa da parte di un dipendente
Le indagini sono partire da una denuncia presentata nel marzo 2014 dalla stessa Gtech, in quanto un dipendente addetto alla validazione informatica delle vincite si era accorto, nell'inserire i dati relativi alla prima pratica del giorno, che sul data base era stranamente presente una precedente validazione di una vincita dell'importo considerevole di 500mila euro, inserita attraverso un indirizzo informatico non riconducibile a nessuno degli operatori abilitati della società. Dalle verifiche sono emersi altri ordini di pagamento non corrispondenti ad alcuna vincita reale, inseriti sempre attraverso lo stesso indirizzo.

Due fratelli al vertice
La truffa era stata organizzata da due fratelli romani di 43 e 47 anni, Giorgio e Stefano Morroni. Proprio Stefano Morroni aveva accesso al sistema in quanto operava come consulente informatico esterno della società, che è uno dei concessionari incaricati della gestione dei giochi pubblici con vincite in denaro del ministero dell'Economia. Così, spiega la gdf, «era in grado di inserire fraudolentemente i dati dei beneficiari di vincite in realtà mai avvenute». I soldi transitavano sui conti correnti di persone compiacenti, individuate dal fratello Giorgio, che, a fronte del riconoscimento di una provvigione del 20% circa, si prestavano a quella che è una vera e propria operazione di riciclaggio.

Sequestrato il “gruzzolo” messo da parte di due
La truffa è stata però smascherata dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma che, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, sono riusciti anche a sequestrare, a seguito di apposito provvedimento emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari, l'intero “gruzzolo” messo da parte degli indagati, costituito da disponibilità finanziarie per circa 800mila euro nonché immobili ed esercizi commerciali, per un valore stimato in circa 700 mila euro.

Truffata anche l’Inps
Le perquisizioni hanno fatto emergere anche una truffa i danni dell'Inps da parte del consulente informatico Stefano Morroni, che aveva usufruito delle indennità previste dalla Cassa integrazione guadagni straordinaria anche quando lavorava presso la Gtech. In pratica l’uomo aveva costituito una società, affidandone la rappresentanza legale alla convivente del fratello Giorgio, pur essendone di fatto il dominus, dalla quale era stato poi messo in Cassa Integrazione, come un qualsiasi dipendente, inducendo così in errore l'ente previdenziale. Al tempo stesso lavorava per la Gtech come consulente informatico.

Due video documentano i pestaggi
Nel locale commerciale di uno degli appartenenti alla banda, ubicato a Roma in via Flaminia, la Gdf ha reperito due video effettuati attraverso le telecamere di sorveglianza installate all'interno del locale, che documentano il pestaggio di uno dei riciclatori, che non era riuscito a restituire il pattuito maltolto, con calci e pugni al torace, ad opera proprio dei fratelli Morroni. A seguito di tale aggressione il riciclatore riportava alcune fratture alle costole. Il pestaggio veniva poi reiterato alcuni mesi dopo, tra l'altro nel giorno del compleanno della “vittima”, allorquando Angelo Franchi e Alessandro D'Alessandro, soggetti gravati da numerosi precedenti penali, anche per reati a base violenta, dopo avergli intimato di restituire il denaro, l'avevano minacciato di morte, non esitando dapprima ad agitare un coltello a pochi centimetri dalla sua figura e, poi, a colpirlo violentemente al volto con un pugno, causandogli lesioni al setto nasale. In relazione alle due aggressioni e ad altri episodi di intimidazione, il Gip del Tribunale di Roma ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dei fratelli Morrone, del Franchi e del D'Alessandro, contestando loro i reati di estorsione e lesioni personali.

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