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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2015 alle ore 21:35.
L'ultima modifica è del 16 gennaio 2015 alle ore 22:20.

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Due terroristi legati alla cellula jihadista belga di Verviers sono stati arrestati in Francia al valico di frontiera del Frejus mentre si apprestavano a entrare in Italia. È quanto rivelano fonti della polizia francese. I sospettati erano fuggiti dal Belgio dopo il blitz delle forze di sicurezza giovedì notte a Verviers. «Stavano per attraversare il confine nel momento esatto in cui le guardie di frontiera hanno ricevuto la segnalazione dal Belgio e sono stati arrestati», ha riferito un'altra fonte.

La cellula cecena sgominata in Belgio pianificava di uccidere alcuni poliziotti. Lo ha riferito la procura, aggiungendo che è di almeno 13 arresti (di altre due persone arrestata in Francia, Bruxelles ha chiesto l'estradizione) il bilancio di un'operazione della polizia belga effettuata stanotte nel corso di un'operazione antiterrorismo. Nel corso della perquisizione, ha riferito la procura, sono state trovate uniformi della polizia. Secondo il ministro degli Esteri belga Didier Reynders i due uomini uccisi erano tornati di recente dalla Siria. Un terzo uomo, rimasto ferito nell'assalto della polizia è stato arrestato. «Le operazioni sul terreno sono terminate. Ora analizzeremo la situazione per capire se la polizia e le autorità giudiziarie dovranno prendere altre misure», ha spiegato Reynders.

L'attentato sarebbe dovuto avvenire «entro qualche ora», riferiscono i media locali. Oltre alle uniformi la polizia ha trovato negli appartamenti kalashnikov, esplosivo, munizioni e apparati per la comunicazione. Non sembra esservi, ha riferito il portavoce della procura Eric Van der Sijpt, un collegamento con gli arresti effettuati a Parigi. «Ciò che posso confermare - ha spiegato - è che abbiamo cominciato le indagini prima degli attacchi di Parigi». E - ha aggiunto - gli «arresti importanti» effettuati significano che «non è stata smantellata solo una cellula bensì anche il sostegno di cui godeva».

I due uomini uccisi nell'operazione delle forze speciali a Verviers sarebbero Redwane Hajaoui et Tarik Jadaoun, secondo l'on-line della Derniere Heure. L'identificazione dei due - spiegano dalla Procura federale - è in corso. Secondo la Derniere Heure due abitanti di Vervois di origine cecena e Hajaoui, di 22 anni, erano segnalati, ad inizio anno, in Siria. Hajaoui in particolare aveva detto alla famiglia di andare in Marocco, per far visita ai nonni.

La cellula jihadista sgominata ieri aveva un unico obiettivo, quello di scioccare il Belgio ferendo al cuore la polizia. Secondo il sito online di informazione La Derniere Heure, solitamente molto ben informato, il gruppo di estremisti rientrati dalla Siria voleva rapire e decapitare una personalità, probabilmente una personalità di spicco o un alto funzionario di polizia. Il loro obiettivo, azzarda il giornale in base alle sue fonti, era il nuovo edificio della polizia federale a Bruxelles.

«Era una cellula operativa che aveva piani per un attacco - aveva detto ieri in conferenza stampo il procuratore federale aggiunto Eric Van Der Sypt - la settimana scorsa il rischio era a un livello mai raggiunto prima. Dovevamo intervenire». «La loro attenzione era sulla polizia» ha aggiunto Van Der Sypt. Secondo un altro sito online di lingua fiamminga «Het Laatste Nieuws», i due jihadisti uccisi ieri a Verviers avevano anche l'obiettivo di decapitare l'eventuale ostaggio. Nel covo di Verviers sarebbero stati trovati quattro kalashnikov e prodotti destinati alla fabbricazione di ordigni, oltre ad abiti della polizia.

I due terroristi sarebbero stati influenzati da un Imam espulso da una moschea somala della città, nel luglio scorso, per le sue posizioni radicali. Verviers è considerata un focolaio del fondamentalismo nella Vallonia belga, dove molti musulmani con posizioni estremiste sono arrivati dopo la guerra in Cecenia. I due erano appena tornati dalla Siria.

Dalla conferenza stampa a Bruxelles emerge che l'attentato contro la polizia era questione di ore o al massimo di giorni, secondo quanto emerge dalla conferenza stampa presso la procura federale di Bruxelles. Inoltre, non è stato indicato un luogo specifico. L'attacco poteva essere sferrato ovunque sul territorio del Paese, sia contro commissariati che contro agenti sulla strada.

La Commissione europea ha deciso, a titolo precauzionale, di alzare il livello d'allerta contro il rischio di attacchi terroristici, ha annunciato la stessa Commissione. Analoga decisione sta per essere presa, a quanto si è appreso, dal Parlamento europeo.

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