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Parigi, arrestato il quarto complice di Coulibaly

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Scontri a Karachi, grave un fotografo afp

Parigi, arrestato il quarto complice di Coulibaly

(Afp)
(Afp)

Sono in totale 12, nove uomini e tre donne, le persone fermate ed interrogate nella notte nelle banlieue di Parigi perché sospettate di aver fornito «sostegno logistico (armi ed auto) ai due fratelli franco-algerini Kouachi, autori del massacro (12 persone) alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo e Amedy Coulabaly, che ha ucciso una poliziotta e 4 clienti di ebrei un negozio kosher a Vincennes.

Tra le 12 persone fermate c'è il principale complice di Amedy Coulibaly, quello che gli ha fornito «il più rilevante supporto logistico» e in particolare l'auto su cui viaggiava prima della sparatoria a Montrouge. Lo rivela iTelé. L'uomo, rivela ancora la rete all news, citando fonti vicine agli inquirenti, sarebbe stato individuato grazie a tracce di materiale genetico ritrovate nell'auto.

Altri raid sono ancora in corso a Montrouge, subito fuori Parigi, dove Coulibaly uccise la sua prima vittima, una poliziotta, a Grigny dove è cresciuto, a Fleury-Merogis a sud della capitale a Epinay-sur-Seine, a nord.

Primo caso di scontri in un Paese musulmano dopo la strage di Parigi per le vignette di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo.Un fotografo pachistano, Asif Hassan dell'agenzia Afp, in un primo momento dato morto, risulta gravemente ferito. Secondo quanto detto dal direttore di Afp News, Michele Leridon, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico ma la sua vita «non sembra in pericolo». Negli incidenti anche un altro giornalista è rimasto ferito. Gli scontri tra i manifestanti anti Charlie Hebdo, molti armati, e polizia pakistana, sono avvenuti avanti al consolato francese a Karachi, in Pakistan. La polizia ha usato i cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti, studenti del partito religioso Jamaat-e-Islami che protestavano contro le nuove vignette su Maometto pubblicate dal settimanale satirico dopo l'attacco terroristico contro la sua sede a Parigi.Nel 2002 a Karachi morirono in un attentato 11 dipedenti francesi di un'azienda che stava costruendo sottomarini per il governo di Islamabad.

Nella tarda mattinata si era verificato un blocco in diversi siti di media tra cui l'EXpresse, France Inter, 20 minutes, Mediapart tra gli altri. Si teme possa essersi trattato di un attacco informatico, anche se non ci sono conferme e, per ora, l’internet provider smentisce cause esterne.
Il dato che accumuna i siti che sono stati non più raggiungibili è l’internet provider che li ospita, Oxalide. Anche altri siti web, ospitati dalla stessa piattaforma, erano fuori uso, come quelli delle riviste, non di informazione ma specializzate, Alinea.fr e Kiloitou.fr. La stessa Oxalide ha fatto sapere tramite Twitter che le cause del problema «sono in corso di identificazione» e che il problema «ha toccato il cuore della nostra rete». Un successivo tweet parla di «problema risolto al 90%»; in seguito la società ha detto che i primi elementi in loro possesso «consentono di scartare l’ipotesi di un attacco esterno di tipo DDoS (Distributed Denial of Service, ndr)».

Il presidente francese François Hollande ha lanciato un appello a una risposta «collettiva» e «decisa» di fronte al terrorismo, «contro cui siamo in guerra», nel discorso all'Eliseo in cui ha presentato gli auguri per il nuovo anno al corpo diplomatico.

Stamattina, il primo ministro francese, Manuel Valls, ai microfoni di Europe 1, era tornato sul rischio terrorismo: «La minaccia non è mai stata così forte ed è lungi dall’essere finita. Lo stato islamico può essere in grado di fare attentati in Europa». In un’altra intervista a Bfm-Tv, il primo ministro ha detto che non crede che ci siano «legami diretti» tra gli attentati terroristici in Francia e gli arresti in Belgio. «Bisogna essere prudenti», ha detto ancora il premier, aggiungendo: «Mi congratulo con le autorità del Belgio che hanno smantellato la rete». E ancora: «Facciamo fronte alla stessa minaccia».
Nella mattinata, un falso allarme aveva costretto le autorità francesi ad evacuare per circa un’ora la stazione ferroviaria parigina Gare de l’Est.

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