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Garanzia giovani, misure rafforzate

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Garanzia giovani, misure rafforzate

PROFILazione

Oggi il 70% degli under29 Neet è collocato nelle due classi meno svantaggiate. Pirrone (ministero Lavoro): cambieremo, ci sarà una distribuzione più omoegena

Garanzia giovani, il programma Ue contro la disoccupazione giovanile, cambierà. Dopo le parole di Giuliano Poletti e il pressing delle imprese, i tecnici del ministero del Lavoro si sono attivati e stanno mettendo a punto due decreti che semplificheranno l’accesso al bonus occupazionale e “correggeranno” l’attuale sistema di profilazione dei ragazzi, che oggi per problemi legati alla metodologia e alla selezione di chi si registra «di fatto colloca il 70% degli under29 Neet nelle due classi meno svantaggiate, e ciò fa sì che gli incentivi siano mediamente bassi», spiega Salvatore Pirrone, dg per le politiche Attive del dicastero di Via Veneto. L’intervento sul sistema di profilazione consentirà, d’ora in avanti, «una distribuzione più omogenea dei giovani», migliorando intermediazione e fruizione del bonus.

Con il secondo decreto, in fase di chiusura, si interverrà poi direttamente sulle regole del bonus occupazionale. Attualmente, l’incentivo è riconosciuto esclusivamente per i contratti a tempo indeterminato e per quelli a termine. Ma per questi ultimi con due vincoli, oltremodo pesanti per le aziende. Il primo, è la durata del rapporto che deve essere già inizialmente prevista pari o superiore a 6 mesi (180 giorni), e il secondo è che i giovani siano profilati nelle fasce d’aiuto “alta” o “molto alta”. Inoltre, il bonus non è assegnato per le assunzioni in apprendistato professionalizzante (il cosiddetto contratto di mestiere) ed è concesso in regime di “de minimis”. La restrizione sui contratti a termine è piuttosto onerosa considerato come, in media, solo il 20% dei contratti a tempo determinato è di durata iniziale pari o superiore ai 180 giorni.

Il freno di tali disincentivi è evidente, e tutto nei numeri: in regione Lombardia, per esempio, su poco più di 3mila contratti attivati, solo 248 hanno ottenuto il bonus; e ciò ha fatto scendere in campo, per chiedere correttivi, anche il dg di Assolombarda, Michele Angelo Verna (si veda il Sole24Ore del 22 dicembre scorso).

Ora il ministero del Lavoro, dopo verifiche e un attento monitoraggio, ha deciso di intervenire: «Specificheremo che il bonus occupazionale di Garanzia giovani potrà essere esteso anche ai contratti d’apprendistato professionalizzante - ha detto il dg Salvatore Pirrone -. Inoltre, si renderà possibile sommare l’incentivo con quelli previsti nella legge di Stabilità e sarà ammessa la somma delle proroghe dei contratti a termine ai fini del raggiungimento dei sei mesi utili a far scattare il bonus».

Gli incentivi previsti nella legge di Stabilità sono la decontribuzione per tre anni per chi assume a tempo indeterminato a tutele crescenti, e lo sconto sull’Irap (riconosciuto sempre sul lavoro stabile).

Del resto gli ultimi dati ufficiali, pubblicati da Via Veneto venerdì scorso, mostrano lo scarso appeal di Garanzia giovani. Il programma, partito a maggio, è riuscito finora a raggiungere solo il 21,8% dei potenziali beneficiari (374.842 giovani registrati su 1,7 milioni di Neet under29 disponibili a lavorare). E dopo più di 8 mesi i posti di lavoro resi disponibili sono stati 40.162 sufficienti a coprire solo l’11% degli iscritti complessivi e meno del 2% dei Neet. Le vacancies a oggi disponibili sono 3.350.

Il pacchetto di correttivi allo studio del dicastero guidato da Giuliano Poletti si completa anche con l’imminente avvio di un fondo rotativo nazionale per incentivare l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità. «Avrà una dotazione di 50 milioni provenienti dal dicastero - ha sottolineato Pirrone - più altri fondi che arriveranno dalle Regioni che vorranno aderire. Finora hanno manifestato interesse Sicilia, Calabria e Veneto». Il fondo, gestito da Invitalia, funzionerà “a sportello”: si farà una domanda, le Regioni aiuteranno il giovane a predisporre il bussines plan, e il contributo standard sarà di 25mila euro, rimborsabili a tasso zero, che possono salire, in determinati casi, fino a un massimo di 35mila euro.

Chiara l’intenzione dell’Esecutivo di avviare “una fase 2” di Garanzia giovani, che può disporre di una dotazione finanziaria di 1,5 miliardi da impegnare, obbligatoriamente, entro il 2015 (si possono poi spendere nei tre anni successivi). Analizzando le singole misure intraprese dalle Regioni emerge come, a oggi, sia stato già impegnato l’ammontare complessivo delle risorse (191 milioni) per il bonus occupazionale, mentre i maggiori ritardi si registrano sul sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità. Le Regioni più virtuose nella programmazione degli impegni sono Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia (hanno impegnato l’85% dei fondi a disposizione). Sono in netto ritardo Sicilia e Calabria (rispettivamente al 14% e 16%).

Un evidente caso di successo è rappresentato dalla Lombardia, dove è stato fatto più del 90% delle politiche attive effettive. E sul fronte occupazionale? «Su 10.686 giovani presi in carico ben 6.208 sono stati immessi nel mercato del lavoro», ha evidenziato l’assessore all’Istruzione, formazione e lavoro, Valentina Aprea.

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