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Riforme, la Camera approva l’articolo 1: addio al bicameralismo…

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la trasformazione del senato

Riforme, la Camera approva l’articolo 1: addio al bicameralismo perfetto

(Ansa)
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Un altro passo in avanti per la riforma del Senato, già approvata in prima lettura da Palazzo Madama. Con 293 voti favorevoli e 134 contrari e 2 astenuti, la Camera ha infatti dato il via libera all'articolo 1 del ddl di riforma costituzionale. Sì dunque al superamento dell'attuale sistema di bicameralismo perfetto e alla trasformazione del Senato in organo di rappresentanza delle istituzioni territoriali. A favore del primo articolo hanno votato Pd, Fi (con diverse eccezioni: 13 secondo il tabulato della votazione), Scelta Civica, Area Popolare e Pi. Lega, M5S e Sel hanno votato contro.

Capezzone (FI) contro: «Not in my name»
Tra i dissidenti azzurri il presidente della commissione Finanze, Daniele Capezzone, che in Aula si è scagliato contro la riforma: «A mio avviso, e ad avviso di tanti colleghi, queste non sono le ”nostre” riforme. Dico dunque: “not in my name, not in our name”». Nonostante gli sforzi, tutte le richieste dei dissidenti sono state respinte, a partire dall’abolizione totale del Senato, «che invece resta in piedi, senza elezione diretta» e si trasformerà «in una seconda pericolosa camera appaltata alle regioni, e impegnata in una perenne interdizione e trattativa opaca con il Governo e la maggioranza esistente a Montecitorio». Per Capezzone, «si ripete l’inganno delle province: se ne promise l'abolizione, e invece sono ancora lì».

Due Camere con composizione e compiti diversi
Una volta in vigore la riforma, il nuovo articolo 55 della Costituzione continuerà prevedere un Parlamento articolato in Camera e Senato, ma le due Camere avranno composizione diversa e funzioni in gran parte differenti. In particolare al Senato verrà attribuita la rappresentanza degli enti territoriali nonché di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica e tra questi ultimi e l'Unione europea. L'Assemblea di Palazzo Madama, inoltre, concorrerà, nei casi e secondo le modalità stabilite dalla Costituzione, alla funzione legislativa. Alla Camera, che «rappresenta la Nazione » e di cui non è modificata la composizione, spetterà la titolarità del rapporto di fiducia e della funzione di indirizzo politico, nonché il controllo dell'operato del governo.

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