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Il super franco fa schizzare i prezzi a Davos

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Il super franco fa schizzare i prezzi a Davos

(Corbis)
(Corbis)

DAVOS - È l'effetto cambio che ha fatto guadagnare il 14% (dopo aver raggiunto il 30%) al franco svizzero nel giorno stesso dello sganciamento dall'euro per poi collocarsi su una media del 20%% su moneta unica e dollaro. Così per i 2.500 partecipanti al World Economic Forum il rincaro del cambio si è aggiunto al tradizionale salasso di essere nella settimana più cara di Davos dove tutti i prezzi lievitano naturalmente.

Così un Johnnie Walker Blue al Belvedere Hotel, l'albergo più ricercato durante il Wef, è passato da 35 a a 41 dollari, sei dollari in più della sera prima. All'Hotel Seehof, il più esclusivo e posto all'entrata di Davos Dorf, una bottiglia Dom Perignon del 2004 è passata da 343 dollari prima dell'annuncio della Banca nazionale svizzera di abbandonare il Peg con l'euro, a 400 dollari tondi tondi di oggi.

Molti partecipanti ammettono che non si fermeranno per qualche giorno in più di sciate tra le nevi (scarse quest'anno) dopo la fine del Forum, come spesso accadeva negli anni passati. Gli organizzatori, ricorda la Bloomberg, stavano per di più pensando di aumentare la quota di partecipazione annuale al Wef per la categoria top delle imprese a 600mila franchi a luglio, o 673mila dollari.

Certo si potrebbe obiettare che chi è disposto a pagare mille franchi a notte al Belvedere per una camera doppia durante il periodo del Wef non guardarà certo a questo “banale” incremento del cambio. Ma, comunque un panino con salsiccia al bar all'angolo può arrivare in questa settimana e con la rivalutazione a 32 franchi. Alla fine, salvo i Paperoni come Bill Gates, o i rappresentanti delle istituzioni internazionali come Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale, ci sono anche i delegati che i conti in tasca li stanno facendo e stanno pensando di ridurre la loro permanenza allo stretto indispensabile senza code di svago alla fine del Forum. Alcuni dirigenti di grandi società hanno ricevuto inviti a fare attenzione alle spese e a non sforare i budget per quelle di rappresentanza.

Zurigo, poco lontana da Davos, era già la quinta città più cara al mondo ma ora avrà guadagnato punti in graduatoria. Naturalmente tutti i prezzi della camere e le prenotazioni e i contratti relativi a feste e cocktail serali che fanno Davos una sorta di Hollywwod svizzera per una settimana, erano tutti già definiti e non subiranno incrementi. Ma gli albergatori svizzeri sono preoccupati per le sorti del turismo che subirà un incremento dei prezzi per i visitatori stranieri. Alcuni hanno messo in rete la volontà di vendere il loro hotel e il loro malumore chiedendo al governo di correre ai ripari. Intanto gli svizzeri sono tornati a fare la spesa in Italia, Francia e Germania. Tutti paesi con la moneta più debole del Franco svizzero.

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