Giorgio Napolitano, rientrato al Senato dopo i nove anni al Quirinale, ha scelto il suo gruppo: né Pd, né gruppo misto, ma la componente “Autonomie”. Per il presidente emerito e «senatore di diritto e a vita» - come si legge nella sua scheda sul sito di Palazzo Madama - ha sottolineato così una volontà di equidistanza.
Del resto al Partito democratico, formazione alla quale risulterebbe più vicino in base al suo passato prima nel Pci, poi nel Pds e infine nei Ds, Napolitano non è stato mai iscritto (quando salì al Colle, nel 2006, non esisteva ancora) e il gruppo misto (che tradizionalmente accoglie i senatori a vita, come per esempio Carlo Azeglio Ciampi) in questa legislatura appare “egemonizzato” da Sel.
Napolitano sta riprendendo confidenza con gli uffici del Senato e ieri ha potuto salutare molti colleghi pranzando al ristorante di palazzo Madama dove ha confermato quanto i suoi collaboratori da giorni spiegavano: l’ex capo dello Stato non intende ripartire con il lavoro d’aula, e quindi con le votazioni, già con la delicatissima riforma della legge elettorale («dubito che voterò» ha detto ieri), anche per evitare eventuali ritorni polemici sul voto dei senatori a vita nel caso di scrutini giocati sul filo dei numeri. Il nuovo esordio in Aula sarà quindi il 29, quando si comincerà a votare per scegliere il suo successore al Colle.