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Pensioni, inammissibile il referendum sulla legge Fornero proposto dalla…

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la decisione della consulta

Pensioni, inammissibile il referendum sulla legge Fornero proposto dalla Lega

Roberto Calderoli e Matteo Salvini con le firme raccolte per i cinque referendum in una foto dello scorso giugno (Ansa)
Roberto Calderoli e Matteo Salvini con le firme raccolte per i cinque referendum in una foto dello scorso giugno (Ansa)

La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sulla legge Fornero in materia di pensioni, proposto dalla Lega Nord.

La nota della Consulta
Lo riferisce la stessa Consulta in una nota, precisando di aver dichiarato «inammissibile la richiesta di referendum relativa all’articolo 24 (Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici) del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive». La sentenza sarà depositata successivamente, entro i termini previsti dalla legge.

Salvini: «Italia fa schifo e mi batterò per ribaltarla. Se serve azioni di forza»
Il quesito proponeva in pratica la cancellazione dell’intera riforma delle pensioni. Ira del segretario della Lega, Matteo Salvini. «Questa Italia fa schifo e mi batterò per ribaltarla». I giudici hanno «fottuto un diritto sacrosanto». Intervistato a Radio24 a “Effetto Giorno” il leader della Lega ha detto: «Sono incazzato, non come segretario della Lega, ma a nome di milioni di Italiani. Stavo ascoltando un servizio sulla legge elettorale, mi veniva da dire: ma chi se ne fotte della legge elettorale, delle liste bloccate. Noi abbiamo proposto un referendum per restituire diritti a milioni di Italiani, han deciso che non si fa, così Renzi è contento, la Fornero è contenta. E' veramente una pessima giornata”. Ma se costituzionalmente non è ammissibile, non è ammissibile... “

Mi vergogno di questo Stato e mi vergogno di questo Paese”. Quindi, secondo lei, è una scelta politica quella che è stata presa? «E' una scelta politica, non è una scelta di legge - ha risposto Salvini -. La legge, come sempre, viene interpretata, probabilmente nell'interesse di qualcuno. L'input è non disturbare il dittatore Renzi, che sarebbe stato disturbato perché gli Italiani avrebbero votato in massa contro questa legge schifosa. Mi spiace che Renzi e Berlusconi passino il tempo a parlare della legge elettorale e non di problemi seri. Ma non finisce qui”. E quindi, azioni di forza? «Se serve...se serve…Vada la Corte costituzionale a casa di un esodato, di un disoccupato, di uno che non ce la fa a pagare la rata del mutuo e sperava che questo referendum riportasse un po' di giustizia. Siamo in mano a pochi che fanno i loro interessi e io non ci sto. Se le vie normali non bastano, troveremo vie più fantasiose».

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