«Sapevo di essere trattato come un nemico senza ragione. Volevo farla finita con questo». Così, in una mail di risposta all'Ansa, Furkan Semih Dündar, lo studente turco espulso a dicembre spiega perché ha scritto alla polizia e alla Cia. Dündar suggerisce anche un “titolo da prima pagina: «Io sono un jihadista quanto lo è Nietzsche».
Dundar ha anche postato un messaggio oggi sul suo blog personale nel quale, scrivendo in inglese, dice di stare «cercando una posizione di dottorato di ricerca in gravità quantistica». Lo studente venticinquenne, espulso il mese scorso dall'Italia dopo aver inviato, a Cia e altri siti governativi occidentali, mail di presunte minacce, mentre frequentava il dottorato alla Scuola Normale di Pisa, spiega anche di non essere «in grado di entrare nello spazio Schengen per cinque anni». «Al momento - spiega nel post pubblicato oggi - sono un visitatore in un istituto scientifico per un breve periodo di tempo. Perché io sarei il loro primo studente internazionale di dottorato».
Aggiunge poi: «A causa dell'incertezza della situazione, vorrei invitare Università e docenti a propormi con una posizione coraggiosa una borsa di studio di dottorato. Le proposte da università occidentali sono naturalmente benvenute. Anche se allo stato attuale delle cose non sono in grado di entrare nello spazio Schengen per cinque anni, c'è sempre una possibilità di ottenere permessi speciali dei governi su richiesta delle università».
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