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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2015 alle ore 10:55.
L'ultima modifica è del 22 gennaio 2015 alle ore 15:44.

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(Ansa)(Ansa)

Un albanese di 30 anni è stato fermato dalla polizia all'aeroporto di Catania: era in possesso di documenti falsi. Dai controlli antiterrorismo è emerso che era già stato denunciato il 13 gennaio a Malpensa perché trovato anche in quell'occasione in possesso di documenti falsi. Durante la perquisizione personale, all'albanese è stata sequestrata una pen-drive contenente alcune fotografie in cui l'uomo e un'altra persona imbracciavano due kalashnikov. Inanto è stato rinviato a mercoledì la riunione del Cdm, convocato alle 16 di oggi, che avrebbe dovuto varare il decreto con un pacchetto di misure antiterrorismo.

Documenti falsi
L'albanese fermato all'aeroporto di Catania aveva un biglietto per Londra comprato su internet con documenti falsi. L'uomo si è presentato al check in di un volo per Bucarest con il suo documento originale e ha avuto la carta d'imbarco. Passati i controlli, però, l'uomo invece di andare al gate da dove partiva il volo per la Romania, si è diretto verso il gate per Londra: aveva un'altra carta d'imbarco stampata online dopo avere acquistato in rete un biglietto per la capitale della Gran Bretagna con documenti falsi.

Su pen drive foto con kalashnikov
L'uomo arrestato dalla polizia aveva anche una pen drive in cui erano salvate alcune foto di lui con un'altra persona mentre tenevano dei kalashnikov. La pen drive è stata trovata dagli uomini della polizia di frontiera dell'aeroporto durante la perquisizione. Trovati anche altri file con documenti di varie nazionalità. I controlli che hanno portato all'arresto del cittadino albanese rientrano nelle misure disposte negli ultimi giorni per rafforzare i dispositivi di controllo alla frontiera. Proprio due giorni fa, tra l'altro, il Dipartimento di pubblica sicurezza aveva inviato a tutti gli uffici di frontiera un nuova circolare nella quale si chiedeva il potenziamento delle misure di sicurezza sia in entrata che in uscita dal Paese attraverso un “sistematico accesso” alle banche dati e a un controllo più accurato delle liste dei passeggeri dei voli a rischio.

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