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Esperti e analisti danno il voto al Qe della Bce

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LE REAZIONI DEL MERCATO

Esperti e analisti danno il voto al Qe della Bce

Meglio di quanto si sperasse
«Il Qe è meglio delle più ottimistiche previsioni del mercato. La Banca Centrale Europea ha deciso di acquistare 60 miliardi di asset al mese. Un programma fino al settembre 2016» che implica un valore di circa 1.100 milairdi. È questa l’indicazione positiva degli analisti di Hsbc.

«Tutti gli occhi erano su Mario Draghi. Il presidente della Bce ha descritto un “bazooka” di maggiore potenzarispetto a quanto il mercato si aspettava. Questo soddisferà per adesso i mercati» dice Mauro Vittorangeli, senior portfolio manager di Allianz Global Investors.

«Le dimensioni dell'intervento Bce sono superiori alle attese: questo era il fattore fondamentale. L’altro è il fatto che il presidente Draghi ha lasciato aperta la possibilità di continuare il programma di Qe anche oltre il settembre 2016». Il commento di Filippo Diodovich di Ig Markets.

«Si tratta di una» forte presa di posizione contro la deflazione. «Questo significa che il Qe rimarrà con noi per parecchio tempo» afferma Nick Gartside, direttore del reddito fisso a J.P. Morgan Asset Management.

La Bce si “riprende” la sua credibilità
«La decisione di oggi rappresenta unpunto fermo sulla strada della ricostituzione della credibilità della Bce, messa in discussione dalla recente mancanza di interventi a fronte di un deterioramento dello scenario di crescita e di inflazione». È il commento di Luca Noto, gestore obbligazionario di Anima Sgr. «La scelta di acquistare 60 miliardi di asset ogni mese (...) rappresenta un eloquente messaggio di credibilità da parte della Banca Centrale». Inoltre, questa decisione è condizionata a un ritorno dell'’inflazione su valori più coerenti «con il target della BCE, rendendo, de facto, questo programma potenzialmente illimitato». «La misura dell'efficacia dell’intervento - hiude Noto- sarà visibile su due elementi: le aspettative di inflazione ed il tasso di cambio euro dollaro.

Le riforme strutturali restano essenziali
«Pensiamo - indica Barclays - che queste decisioni dovrebbero aiutare a “ri-agganciare” le aspettative sull’inflazione di medio-termine» Inoltre, «potranno essere alzate le stime di crescita anche grazie all’indebolirsi dell’euro e al miglioramento delle delle condizioni finanziarie. Tuttavia, le riforme strutturali, per sostenere la ripresa, saranno necessarie».

L’indipendenza dai politici...
«La decisione della Banca Centrale Europea è superiore alle aspettative. Dopo il primo entusiasmo iniziale, ci aspettiamo una certa tranquillità sui mercati al posto della speculazione rampante degli ultimi giorni e settimane». «Il duraturo effetto positivo sull’economia verrà probabilmente dalla svalutazione dell’euro, che equivale a un piccolo programma di stimolo. In ogni caso, l'impatto complessivo del QE rischia di essere limitato». Sono le indicazioni di Johannes Mueller, CioWealth Management Germany di Deutsche Awm (Gruppo Deutsche Bank) . Il quale aggiunge «Siamo molto più infastiditi dalla natura delle discussioni precedenti l'annuncio della Bce, che hanno visto anche politici di alto livello dare per scontate, come se fosse già state prese, le decisioni che la Banca Centrale indipendente non aveva ancora annunciato».

..ma è importante il messaggio di fondo
«Nel Consiglio Direttivo - indica Marco Piersimoni, senior portfolio manager di Pictet Asset Management - è avvenuta la sintesi tra dimensioni del programma di acquisti e condivisioni dei rischi: un programma grande nella dimensione, veloce nel ritmo, con limitata responsabilità di eventuali perdite a livello Bce. Oltre a questo, conta il messaggio “politico”: le divergenze sui principi, di natura legale, sono state appianate con raggiungimento dell'unanimità del Consiglio Direttivo. Le uniche decisioni a maggioranza (larga) sono state prese solo sulla tempistica, ma questo fattore è decisamente meno rilevante rispetto alla ritrovata unanimità sulle vere questioni di fondo».

Mossa positiva ma c’è la delusione...

«Le cifre annunciate sono vicine a quelle circolate negli ultimi giorni, ma la Banca centrale europea è comunque riuscita a superare le attese» dice Olivier Arpin, economista di Union Bancaire Privée «Per quanto riguarda invece gli elementi di delusione, c’è la condivisione del rischio sarà solo parziale (pari al 20%). Tuttavia, il calo dei tassi di interesse di lungo periodo dei Paesi periferici registrato dopo la conferenza stampa di Draghi sembra dimostrare che questo non è un problema per i mercati, almeno al momento».

...del rischio non condiviso...
«La Banca centrale ha indicato - scrivo gli esperti di Credit Suisse - un pacchetto nel suo complesso convincente.Oltre le attese del mercato». Detto ciò, però, l’istituto di credito sottolinea che «il rischio rimane in larga parte sulle Banche centrali nazionali». Una concessione che può «ridurre la credibilità del programma».

...e che arriva in ritardo
«Si tratta di una mossa importante, e necessari», afferma Sergio De Nardis di Nomisma. «È adeguata? Difficile dirlo. Il problema è che la Bce arriva con ritardo all’adozione di questo strumento, quando l'area euro viaggia a ritmi di stagnazione dopo un timido tentativo di ripresa, i rischi di deflazione sono aumentati e le attese inflazionistiche si sono ulteriormente deteriorate».

«Nel breve periodo - afferma Anthony Doyle, Investment Director Retail Fixed Interest, M&G Investments - il programma di Qe potrebbe far scendere i rendimenti dei titoli di Stato europei. Di conseguenza, i bond investment grade e high yield dovrebbero beneficiare dell’annuncio di oggi. Nel piùlungo termine, riteniamo che i rendimenti dei titoli di Stato aumenteranno nel momento in cui le misure di oggi cominceranno ad avere un impatto positivo sull'inflazione. Ci aspettiamo di vedere un miglioramento nella capacità di accesso al credito delle imprese non finanziarie e delle famiglie europee, che dovrebbe generare un aumento della domanda».

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