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Salerno: sospeso il sindaco Vincenzo De Luca

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dopo la condanna per abuso d’ufficio

Salerno: sospeso il sindaco Vincenzo De Luca

Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca (Ansa)
Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca (Ansa)

Non c’è pace per la Campania. Scatta la legge Severino anche per il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca (Pd), condannato due giorni fa dal tribunale della sua città per abuso d’ufficio a un anno di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici (pene sospese) nel processo per la realizzazione del termovalorizzatore della sua città. Il vice prefetto vicario, Giovanni Cirillo, ha firmato il decreto di sospensione dalla carica di primo cittadino previsto dalla legge che è stato notificato al Comune.

De Luca: inorgoglio di essere sindaco emerito
«Mi sento persino inorgoglito della mia nuova veste di sindaco emerito», ha ironizzato De Luca. «Affiancherò, come volontario, il sindaco-facente funzione per aiutarlo nella sua attività, e per portare a compimento opere importanti». L’esponente dem ha ringraziato i dirigenti del Comune che gli hanno espresso vicinanza e anche il presidente dell’Anci, Piero Fassino. «Mi ha confermato - ha detto De Luca - che è pienamente in corso una iniziativa di merito, relativa alla questione dell’abuso d'ufficio, figura di reato la cui dilatazione applicativa sta diventando insostenibile. Fassino mi ha confermato, ed è una
notizia di straordinario rilievo, di aver promosso un gruppo di lavoro misto Anci-Autorità anticorruzione per l’elaborazione di una nuova proposta legislativa».

Verso il ricorso al Tar

De Luca si appellerà quasi certamente al Tar, riproponendo il caos scoppiato con Luigi De Magistris a Napoli. Anche lì il sindaco era stato sospeso dal prefetto per la legge Severino dopo la condanna, pure lui per abuso d’ufficio. Ma il tribunale amministrativo e poi il Consiglio di Stato hanno annullato la sospensione.

«Non mi ritiro dalle primarie»
Ieri il sindaco di Salerno ha chiamato a raccolta i suoi ribadendo di voler andare avanti nelle primarie del Pd in Campania. Corsa legittima, ma la legge Severino gli impedirebbe comunque, in caso di vittoria alle regionali, di assumere la carica di governatore. Lui insiste: «Ho detto che mi sarei ritirato se condannato per peculato ma non per abuso d’ufficio perché rivendico gli atti politici messi in essere». «Sono stato condannato - ha spiegato - perché ho nominato, su richiesta del Rup, un project manager che curasse la realizzazione del termovalorizzatore. Avrei, invece dovuto nominare un coordinatore. Di questo mi si accusa».

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