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Santacroce: Cassazione al collasso, serve energica cura dimagrante.…

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inaugurazione dell’anno giudiziario

Santacroce: Cassazione al collasso, serve energica cura dimagrante. Stop a liti tra pm

Giorgio Santacroce (ImagoEconomica)
Giorgio Santacroce (ImagoEconomica)

«Ipotizzando l’impossibile sopravvenienza zero, occorrerebbero pur sempre tre anni e 4 mesi per azzerare le cause arretrate della Corte di Cassazione». Parola del primo presidente Giorgio Santacroce, nella sua relazione alla tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Senza una «energica cura dimagrante» che alleggerisca la Suprema Corte dei processi pendenti è in pericolo il suo stesso ruolo, quello «di assicurare l’uniformità della giurisprudenza, e con essa la certezza del diritto e la
prevedibilità delle decisioni future».

Inascoltate le richieste di intervento
Santacroce si è appellato al Parlamento, sottolineando come siano «restate pressoché inascoltate le reiterate richieste di interventi legislativi che rimeditino profondamente le tipologie dei vizi prospettabili in sede di legittimità e definiscano i casi di ricevibilità del ricorso per cassazione approntando per essi più snelli moduli decisionali». Il primo presidente sollecita in sostanza filtri anche per i ricorsi in Cassazione e l’adozione di “modelli” di sentenze standard per le cause seriali. «Diciamo queste cose da anni - ha sottolineato Santacroce - ma se il Legislatore non interverrà per risolvere questa ingiustificabile e non più tollerabile situazione, si dovranno studiare nuovi criteri e modalità di proposizione e decisione dei ricorsi. In questa prospettiva mi riservo di convocare in tempi brevi una Assemblea generale della Corte di Cassazione».

Basta liti e tensioni tra i pm
Per il primo presidente dei giudici di Piazza Cavour, dopo “Mani pulite” la magistratura ha iniziato una «parabola discendente», con la disaffezione dei cittadini per le «credenziali mortificanti» che esibisce, come i processi lumaca e il degrado delle carceri. Ma pesano anche le «frequenti tensioni e polemiche», soprattutto tra pm, e «forme di protagonismo, cadute di stile e improprie esposizioni mediatiche». Chiaro il riferimento allo scontro tra Bruti Liberati e Robledo alla Procura di Milano.

Carceri, Italia ancora sotto osservazione
Santacroce ha ricordato come il tema del sovraffollamento delle nostre carceri sia ancora caldo: «L’Italia è ancora sotto osservazione. Il problema chiama in causa anche i giudici, che non possono limitarsi a sollecitare sempre e comunque l’intervento della politica e del legislatore. È necessario che si assumano anche essi la responsabilità di rendere effettivo il principio del “minimo sacrificio possibile” che deve governare ogni intervento, specie giurisdizionale, in tema di libertà personale».

Riforma della giustizia «priorità ineludibile»
Il primo presidente della Cassazione ha segnalato che «il pericolo più grave è rappresentato, nell’attuale società globalizzata, dalla possibilità che la politica sia asservita alle scelte economiche e che l’economia assurga al ruolo di guida delle decisioni politiche, innalzandosi a unico parametro dell’agire dell’uomo». Un rischio che per Santacroce si corre anche con la riforma della giustizia, «una priorità ineludibile» che però va affrontata senza che «l’esercizio della giurisdizione venga valutato non per l’efficacia con la quale risponde all’effettiva tutela dei diritti - nella costante tensione tra “valori non negoziabili” e promozione della persona - ma per il suo conformarsi alle indicazioni emergenti dalle esigenze dell’economia». La chiave di ogni riforma, per il magistrato, «dovrebbe essere quella di considerare la giustizia un servizio pubblico di cui migliorare le prestazioni, garantendo lo svolgimento dei processi in tempi ragionevoli».

Charlie Hebdo: l’Italia difenda patrimonio di libertà e diritti dell’Europa
In conclusione, Santacroce ha citato i tragici fatti di Parigi: anche l’Italia, come è avvenuto nella «straordinaria manifestazione di popolo» nella capitale francese dopo la «barbarie terroristica» di Charlie Hebdo, deve «difendere ed esaltare il patrimonio di libertà e diritti fondamentali che connota l’identità e la cultura dell’Europa».

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