ATENE - All'arrivo del primo exit poll, alle 19 spaccate, i supporter di Tsipras esplodono in un urlo di gioia. Quel 35, 6% dà il via ai balli e alle danze con la colonna sonora della musica tradizionale greca. Il portavoce di Tsipras rilascia una dichiarazione in cui parla di un «successo senza precedenti». Il partito guidato dal giovane ingegnere greco all’alba del 2009 poteva contare su percentuali che oscillavano tra il 2 e il 3 per cento. Un miracolo al quale hanno voluto partecipare molti italiani.
Tra loro una delegazione di Rifondazione Comunista e un gruppo di genovesi con figli piccoli al seguito, che se ne stanno accovacciati sulle spalle dei papà.
Piazza Omonia, la spianata di cemento nel cuore della città dove giovedì scorso Alexis Tsipras ha galvanizzato i suoi sostenitori, fino alle 19 è deserta ma si rianima improvvisamente dopo l’arrivo del primo exit poll. In pochi I poliziotti in tenuta antisommossa chiacchierano e scherzano dentro i cellulari, mentre il serpentone dei taxi gialli attende inutilmente i clienti.
Persino il quartier generale di Syriza, in piazza Eleftherias, è temporaneamente spopolato. I militanti e i giornalisti sono stati convocati dalle 21 in avanti, quando cominceranno ad affluire i primi dati reali.
L’unico luogo movimentato della città è piazza Dragatsaniou, a due passi dall’università e dal museo archeologico. Il tendone allestito dai seguaci di Tsipras è pieno zeppo di giornalisti e cameramen arrivati da ogni parte del mondo, sostenitori del movimento, semplici cittadini. La prova plastica del trionfo di Tsipras è a qualche centinaia di metri da piazza Dragatsaniou, dove il tendone in attesa dei militanti del Pasok, il partito dei Papandreou che ha governato la Grecia a più riprese nel corso degli ultimi quarant’anni, è sbarrato con una catena robusta e il lucchetto chiuso.
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