Il padre di Alexis Tsipras era un imprendore edile vicino ideologicamente al Pasok, il partito socialista guidata allora da Andreas Papandreou, il padre dell'ex premier George. Alexis Tsipras, 41 anni, proviene dunque dalla classe media, il suo destino era diventare ingegnere civile e prendere le redini della ditta del padre. Poi la vita e la passione politica hanno cambiato le carte: ma la suo interno resta un “borghese radicale”.
Non a caso nel suo programma c'è la creazione di una banca pubblica che conceda prestiti alle piccole medie imprese, un chiaro retaggio della sua esperienza personale in ricordo di suo padre imprenditore sempre a caccia di finanziamenti per favorire le nuove costruzioni.
Non proviene, come molti leader della sinistra radicale dalle file dei sindacati o dell'Università: ha un professione e una formazione borghese alle spalle. Il suo modello politico è Andreas Papandreou, il carismatico leader socialista che negli anni '80 ha allargato lo stato sociale e le conquiste sociali in Grecia. Ma erano altri tempi: erano i tempi della ditribuzione dei redditi, ora della distribuzione dei sacrifici dell'austerity.
Ed è quello che Tsipras vuole fare: rendere equa la distribuzione dei sacrifici fiscali che in Grecia hanno letteralmente spazzato via la classe media e reso le ineguaglianze ancora più estreme. Le sue minacce ai vantaggi fiscali degli oligarchi greci che possiedono imperi mediatici e aree economiche di monopolio sono nell'ombra i suoi nemici più acerrimi.
Come ha detto il finanziere George Soros a Davos il Qe della Bce aumenterà le diseguaglianze sociali senza una politica fiscale di redistribuzione dei redditi perché aumenterà il valore degli assset lasciando fermi i salari. Ma l'austerity blocca proprio quello strumento. Tsipras, invece, vuole usare la leva fiscale in chiave socialdemocratica: non c'è nessuna rivoluzione dietro quella richiesta, ma solo una visione di maggiore giustizia sociale verso la distribuzione dei sacrifici per pagare il prezzo della crisi dei debiti sovrani.
«La mia famiglia era una famiglia progressista, non conservatrice, ma la mia famiglia apparteneva alla classe media», ha detto lo stesso Tsipras. L'attuale leader di Syriza, la Coalizione radicale della Sinistra, formata nel 2004 dall'insieme di vari movimenti, è un brillante e carismatico personaggio, che ha puntato tutto sulla promessa di metter fine all'austerità e di rinegoziare il debito greco con i creditori internazionali. Ingegnere civile al Politecnico di Atene ed ex esponente del partito comunista (Kke), è diventato noto in Grecia quando si è candidato senza successo come sindaco di Atene nel 2006, arrivando però al 11% dei voti mentre il partito ne aveva solo 5%: un successo personale che lo ha lanciato alla presidenza del suo movimento.
Inizialmente seguito soprattutto dall'elettorato giovanile, ha poi allargato i consensi al ceto medio colpito dalla crisi. La sua esperienza è seguita all'estero: in Spagna, dove il nuovo partito Podemos lo considera un esempio, e in Italia dove alle elezioni europee si è presentata una «lista Tsipras» con scarso successo. Il leader di Syriza (nato ad Atene il 28 luglio 1974, quattro giorni dopo la caduta del regime dei colonnelli), durante gli studi ha cominciato a fare politica nel movimento dei giovani comunisti divenendo presto uno dei leader della rivolta studentesca contro una legge di riforma scolastica. In quell'occasione dimostrò una forte capacità negoziale e chiese solo una cosa fin dall'inizio: ritirare la riforma. E con abilità riuscì a far cadere il ministro dell'Istruzione e a far ritirare il progetto governativo. Un messaggio rivolto alla troika di cui ha chiesto al governo in carica di non cancellare le e-mail di questi ultimi quattro anni.
Alle politiche del 2009, con il gruppo parlamentare Syriza, ottiene il 4,6%. Tre anni dopo, con il Paese devastato dall'austerity e dalla recessione, alla seconda tornata delle politiche Syriza finisce per sfiorare il 27%: quelle elezioni del 6 maggio 2012 proiettano Syriza al secondo posto conquistando il 26,78% delle preferenze e 52 seggi in Parlamento. Alle elezioni europee di maggio 2014 Syriza arriva primo partito in Grecia.
In pubblico, Alexis Tsipras non indossa la cravatta, continua a vivere nella sua modesta casa nella periferia di Atene. Non si è montato la testa e ha un solo obettivo: rendere meno ingiusta la distribuzione dei sacrifici della crisi deid ebiti sovrani. Nella vita privata ha una compagna, Betty, la fidanzata del liceo, mai sposata ufficialmente, da cui ha avuto due figli che spesso accompagna a scuola lui stesso. Tifoso di calcio, la sua squadra del cuore è il Panathinaikos di Atene.
Tsipras alle urne:«Oggi si decide: nuovi negoziati o ancora Troika»
“Oggi, il popolo greco è chiamato a compiere un passo verso il ritorno alla speranza, verso la fine della paura e il ritorno alla democrazia. Oggi decidiamo se la Troika debba tornare in Grecia seguendo le misure decise da Samaras o se ricominciare domani con una nuova e dura procedura di negoziati”, ha detto il leader di Syriza all'uscita del seggio dove aveva appena votato.
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