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Giustizia, Renzi ai magistrati: «Polemiche ridicole sulle…

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IL PREMIER SU FACEBOoK

Giustizia, Renzi ai magistrati: «Polemiche ridicole sulle ferie, andiamo avanti». La replica dell’Anm: «Promesse mancate»

«Trovo ridicolo - e lo dico, senza giri di parole - che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia: “Il premier ci vuol far crepare di lavoro”». Matteo Renzi affida a un post sul suo profilo Facebook il commento alle critiche arrivate al Governo all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Un post a cui poi ha replicato - sempre sullo stesso social network - l’Anm (Associazione nazionale magistrati) sottolineando che il problema sta nelle «promesse mancate».

La questione riguarda la cosiddetta «sospensione feriale». In termini più semplici, è il periodo estivo in cui sono sostanzialmente congelate le attività processuali. Fino allo scorso anno, il periodo andava dal 1° agosto al 15 settembre. Poi il decreto taglia arretrato nella giustizia (anche alla luce delle modifiche apportate dalla legge di conversione) lo ha portato dal 1° al 31 agosto e la novità impatterà dal 2015. Questo ha provocato reazioni da parte di alcune componenti della magistratura per la riduzione di quindici giorni del periodo.

La risposta di Renzi
«Oggi di nuovo le contestazioni di alcuni magistrati che sfruttano iniziative istituzionali (anno giudiziario) per polemizzare contro il Governo - scrive il premier sul suo profilo Facebbok - E mi dispiace molto perché penso che la grande maggioranza dei giudici italiani siano persone per bene, che dedicano la vita a un grande ideale e lo fanno con passione. Ma trovo ridicolo - e lo dico, senza giri di parole - che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia: “Il premier ci vuol far CREPARE di lavoro”».

«Sentenze rapide e giuste»
«Noi vogliamo solo sentenze rapide, giuste. Vogliamo che i colpevoli di tangenti - ha continuato il presidente del Conisglio - paghino davvero e finalmente con il carcere ma servono le sentenze, non le indiscrezioni sui giornali. Un Paese civile deve avere una sistema veloce, giusto, imparziale. Per arrivare rapidamente a sentenza, bisogna semplificare, accelerare, eliminare inutili passaggi burocratici, andare come stiamo facendo noi sul processo telematico (così nessuno perde più i faldoni del procedimento come accaduto anche la settimana scorsa). Bisogna anche valorizzare i giudici bravi, dicendo basta allo strapotere delle correnti che oggi sono più forti in magistratura che non nei partiti. A chi mi dice: ma sei matto a dire questa cose? Non hai paura delle vendette? Rispondo dicendo che in Italia nessun cittadino onesto deve avere paura dei magistrati. E i nostri giudici devono sapere che il Governo (nel rispetto dell'indipendenza della magistratura) è pronto a dare una mano. Noi ci siamo».

«L’Italia è la patria del diritto, prima che delle ferie»
Renzi ha anche sottolineato nel suo intervento su Facebbok che «l'Italia che è la patria del diritto prima che la patria delle ferie, merita un sistema migliore. La memoria dei magistrati che sono morti uccisi dal terrorismo o dalla mafia ci impone di essere seri e rigorosi. Non vogliamo far “crepare di lavoro” nessuno, ma vogliamo un sistema della giustizia più veloce e più semplice. E, polemiche o non polemiche, passo dopo passo, ci arriveremo».

La replica dell’Anm
«Il problema non sono i magistrati, ma le promesse mancate, la timidezza in materia di prescrizione e corruzione, la proposta, alla vigilia di Natale, di depenalizzare l'evasione fiscale fino al 3%», sottolinea l’Anm su Facebook. Per l'associazione: «Le critiche che vengono dai magistrati sono dettate dalla delusione: noi riponevamo e vorremmo riporre fiducia nella volontà di fare le buone riforme, ma chiediamo coerenza tra parole e fatti. Renzi vuole un sistema più veloce e più semplice? Blocchi la prescrizione almeno dopo la sentenza di primo grado, introduca sconti di pena ai corrotti che collaborano con la giustizia, estenda alla corruzione gli strumenti della lotta alla mafia: i casi di corruzione clamorosi più recenti e più noti non sono indiscrezioni».

Orlando: da Anm critiche ingenerose, avanti con le riforme
A stretto giro la replica del ministro della Giustizia, Andrea Orlando: «Le critiche delle ultime ore al progetto organico di riforma sono ingenerose. Dispiace che l'Anm non colga il passaggio solenne dell'inaugurazione dell'anno giudiziario per recuperare obiettività», dichiara il Guardasigilli, che aggiunge: «Le riforme della giustizia andranno avanti perché troppe polemiche di questi anni hanno determinato una paralisi e nuociuto gravemente al sistema».

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