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1/4 Grecia, cronaca di una crisi / Dalle elezioni truccate al primo…

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    George Papandreou
    George Papandreou

    1/4 Grecia, cronaca di una crisi / Dalle elezioni truccate al primo salvataggio

    Per molti è stata una doccia fredda, per altri la conferma di una voce che girava dai tempi dell'ingresso nell'Eurozona. Nel dicembre 2009 l'allora premier George Papandreou, in carica da due mesi, rivela che il debito della Grecia ammonta a 300 miliardi di euro, circa il 110% del Pil, un livello ben superiore a quanto ufficialmente comunicato da Atene agli organismi internazionali. Il che porta il rapporto deficit/Pil dal 3,7% precedentemente calcolato all'12,7%, oltre quattro volte il livello indicato in precedenza.

    La Grecia viene messa all'indice e diventa l'emblema della scarsa disciplina di bilancio da club Med. La crisi colpisce duramente e nel maggio dell'anno successivo Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale approvano un piano di salvataggio (bail-out) da 110 miliardi di euro, il primo per un paese dell'Eurozona. In cambio Atene si impegna con Bruxelles ad approvare riforme molto severe per rimettere i conti pubblici in ordine. Una stretta che inizia a strozzare la debole economia greca, vissuta per decenni al di sopra delle sue possibilità: dalle sovvenzioni per i pescatori alle pensioni erogate ai defunti.

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