4/4 Grecia, cronaca di una crisi / Dal ritorno sui mercati all'affermazione di Syriza
Per alcuni è stata considerata una vittoria, seppur piccola: il segno di un'inversione di tendenza. Nell'aprile del 2014 la Grecia torna sul mercato dei capitali con l'emissione di un'obbligazione a cinque anni; era dal 2010 che Atene evitava il giudizio dei mercati sulla sua salute finanziaria. Contestualmente l'Unione Europea certifica che la Grecia registra un avanzo primario pari a 1,5 miliardi di euro l'anno precedente. Si arriva così alle elezioni europee del maggio scorso, quanto Syriza trionfa con il 26% dei voti. Un successo ottenuto grazie a una politica diametralmente opposta alle politiche di austerity perseguite dai governi di Atene finora.
In autunno il premier Samaras, durante una discussa visita in Germania, annuncia che la Grecia è pronta a chiudere anticipatamente il programma di salvataggio messo a punto dalla troika. L'Eurogruppo si dice favorevole a una linea di credito per Atene, anche se i mercati non credono alla riuscita del piano Samaras. Lo scontro politico viene catalizzato in Parlamento dalle elezioni per il nuovo Presidente della Repubblica ellenica; nel mezzo delle trattative, Bruxelles concede ad Atene due mesi in più per ripagare i prestiti. Tuttavia falliscono le tre votazioni utili per l'elezione del Capo dello Stato e il premier Samaras non può far altro che convocare le elezioni anticipate, previste appunto per domenica 25 gennaio.
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