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Libia, ucciso leader jihadista

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Libia, ucciso leader jihadista

flirt Tripoli-Londra?

Il Guardian rivela una

imbarazzante intesa segreta tra Gheddafi e Tony Blair.

Altri quattro sospetti jihadisti

arrestati in Spagna

Mohammad al Zahawi, leader di Ansar al Sharia, formazione jihadista attiva in Libia, è stato ucciso. A confermarlo è stato lo stesso gruppo jihadista sul suo account Twitter, “minacciando vendetta”, senza precisare quando o dove l’uomo sia stato ucciso.

Il gruppo ha rivendicato l’attacco al consolato americano a Bengasi nel settembre del 2012 dove rimase ucciso l’ambasciatore americano Chris Stevens e altri tre americani. Gli Stati Uniti hanno inserito il gruppo nella lista delle organizzazioni terroriste nel gennaio del 2014. Nel novembre del 2014 le Nazioni Unite hanno definito la formazione jihadista un’organizzazione terrorista, precisando che il gruppo organizza campi di addestramento per combattenti stranieri che poi si recano in Siria, Iraq e Mali.

Intanto da Londra spuntano documenti che rivelano rapporti politici imbarazzanti tra l’ex raìs Gheddafi e l’ex premier Tony Blair. Da nemico numero uno a leader rispettato a cui consegnare i dissidenti anti-regime: l’inedito Gheddafi emerge in una lettera firmata Tony Blair nel 2007, quando l’ex leader laburista era ancora al potere in Gran Bretagna. Il documento è stato pubblicato dal Guardian, che accusa l’ex premier di collusione con il defunto raìs. Un’«unione di interessi» che spinse Londra a consentire agli 007 libici di operare sul suolo britannico per dare la caccia agli oppositori del Colonnello. Ovviamente in coordinamento con i colleghi britannici. La lettera incriminatà venne scritta il 26 aprile, a Downing Street. Blair informa il “caro Muammar” sul probabile fallimento del tentativo di estradare due libici, presunti appartenenti al gruppo combattente islamico, vero cruccio del rais.

La polizia spagnola, infine, ha arrestato quattro estremisti di una cellula jihadista nell'enclave di Ceuta in Marocco. Si tratta di due coppie di fratelli, spagnoli di origine marocchina dal profilo «molto simile» agli autori dell’attentato di Parigi.

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