ATENE - Joseph è un giovane tedesco di 25 anni che è venuto in queste ore ad Atene per portare la sua solidarietà diretta insieme ad altri suoi colleghi al paese mediterraneo. Joseph è un militante di De Linke, la formazione di sinistra in Germania, ed abita a Berlino, «quella dell'est» specifica con orgoglio. «Sono qui ad Atene per dare solidarietà ai giovani greci e dire che non è uno scontro tra nazioni, la Germania contro la Grecia, ma tra poveri e ricchi. La vittoria di Syriza e una speranza per tutta l'Europa e che il cancelliere Merkel non dice la verità», spiega davanti al gazebo elettorale di Syriza davanti all'Università di Atene.
«Io spero che Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble non dormano sonni tranquilli nei prossimi giorni grazie al voto greco», dice pacato e con un sorriso a 36 denti.

Theodoris, invece, è un giovane greco di 22 anni che guadagna 6 euro all'ora dando di ripetizioni di lingua inglese al giorno. Parte alla mattina presto dalla estrema periferia di Atene in bus, va in centro e torna a sera con il suo magro salario. I suoi sono separati e lui vive con sua madre e due fratelli minori. La vita si è fatta molto dura per la sua famiglia in questi quattro anni di crisi, dove il welfare è stato ridotto, i salari tagliati e l'assistenza sanitaria gratuita tolta a chi è disoccupato.
Theodoris vota Syriza perché «non c'è altro su cui sperare», dice, ammettendo, che Tsipras è l'ultima spiaggia di una generazione a cui i politici precedenti hanno rubato il futuro.
La nuova Europa che potrebbe nascere sotto il Partenone in Grecia parte anche da queste storie parallele di giovani europei che, da Berlino ad Atene, stanno tentando di coniugare la parola solidarietà prima di quella dell'egoismo nazionale, riscoprendo le radici dell'Unione europea ai tempi della crisi dei debiti sovrani.

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