«Mi auguro che il nuovo governo greco non metterà in discussione i risultati che sono stati finora raggiunti». Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, è subito andato al dunque commentando a caldo gli exit poll in arrivo da Atene.
La Grecia, ha fatto notare il “falco” tedesco nella Bce, in un’intervista all’emittente Ard, continuerà ad avere bisogno degli aiuti dell’Unione europea, e li otterrà soltanto mantenendo fede agli impegni presi in cambio del programma concordato con la troika. «Credo che sia nell’interesse dello stesso governo greco - ha aggiunto Weidmann - fare tutto ciò che è necessario per affrontare i suoi problemi strutturali».
Alla vigilia del voto il leader di Syriza, Alexis Tsipras, ha detto che se avesse vinto le elezioni, non avrebbe mantenuto gli impegni assunti con la Ue dai suoi predecessori e avrebbe invece chiesto una parziale cancellazione del debito greco oltre alla fine delle politiche di austerità. Un messaggio che preoccupa mercati e istituzioni europee anche se l’impatto potrebbe essere attutito dal quantitative easing avviato dalla Bce in grado di tenere sotto controllo gli spread e rischi di turbolenze finanziarie. La Banca centrale, peraltro, avviando il programma di acquisti di titoli di Stato ha precisato che non comprerà bond greci fino a quando non verrà rinnovato il programma di aiuti in scadenza a febbraio.
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