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IL PARTNER DI TSIPRAS

Chi è Kammenos, il leader dei Greci Indipendenti che vuole cancellare il debito e accusa gli ebrei di pagare meno tasse

Panos Kammenos
Panos Kammenos

Chi sono i Greci Indipendenti, il partito che ha appena siglato l’accordo di governo con la sinistra radicale di Tsipras a poche ore dalla chiusura dei seggi? È una formazione nata di recente, nel dicembre 2012, da una scissione in Nuova Democrazia, il partito di centro-destra del premier uscente Antonis Samaras. La rottura avvenne proprio perché Anel, questa la sigla del movimento, non accettava le politiche di austerità imposte dalla troika ad Atene. «Il grande problema del governo Samaras - ha dichiarato di recente il leader di Anel, Panos Kammenos - è che prende ordini dalla signora Merkel e non si comporta come se fosse uno Stato sovrano. Non è possibile che il Paese dove è nata la democrazia venga governato dalle e-mail di Berlino».

Kammenos, 49 anni, sposato e padre 4 figli, è un economista noto per il suo stile aggressivo. Un curriculum di buoni studi - economia all’Università di Lione e scuola di management in Svizzera - ha lanciato il suo partito su Facebook ed è sempre stato considerato un outsider dalle élite politiche greche. Nel Parlamento uscente guidava un drappello di 20 deputati, mentre nel nuovo ne avrà solo 13, sette in meno. Un numero però sufficiente a garantire a Tsipras una comoda maggioranza assoluta, con 162 deputati su 300.

Kammenos ha detto pochi giorni fa che il debito greco dovrebbe essere sottoposto a un «audit» e la sua parte più «odiosa» cancellata, che piaccia o no ai creditori. L’Europa, ha dichiarato, è governata «da tedeschi neo-nazisti». Nel luglio 2013, in occasione di una visita ad Atene di Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, Kammenos affermò: «Per noi Schaeuble è una persona non grata: qualcuno gli ha per caso ricordato che la Germania deve ancora pagare alla Grecia le riparazioni di guerra?». Al di là della retorica pre-elettorale, siamo in presenza di posizioni dure che non sarà per niente facile conciliare con la Ue.

Sempre Kammenos, lo scorso dicembre, ha dichiarato in un’intervista televisiva che gli ebrei in Grecia ricevono un trattamento preferenziale sul fisco, provocando una bufera. La Comunità ebraica ellenica ha definito i suoi commenti «un grave atto anti-semita».

La strana alleanza con Syriza sarà insomma all’insegna del no all’austerità e della rinegoziazione delle politiche con la Ue. Poco importa che su altri temi, come immigrazione, diritti civili e rapporti con la Chiesa ortodossa, i due partiti si trovino su posizioni opposte: Anel vuole una politica di rigidi controlli alle frontiere, Syriza invece è favorevole alla solidarietà nei confronti dei popoli del terzo mondo; Kammenos ha ottime relazioni con le autorità religiose greco-orotodosse, Tsipras viceversa è il primo premier a non giurare nelle mani dell’arcivescovo ellenico per sottolineare la sua laicità. C’è da chiedersi insomma quanto possa durare un governo così poco coeso su certi temi: «Ci sono molti dubbi - fa osservare in un’analisi il think tank Open Europe - sulla stabilità e longevità di una coalizione tra Syriza e Greci Indipendenti».

Nel Parlamento europeo i Greci Indipendenti sono alleati con il Partito conservatore britannico di David Cameron nel gruppo Conservatori e Riformisti europei, che ha posizioni anti-federaliste e moderatamente euroscettiche. Notis Marias di Anel è vicepresidente del gruppo.

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