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Finmeccanica, sì al piano

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Finmeccanica, sì al piano

  • –Gianni Dragoni

Riviste al rialzo le stime sui risultati attesi per il 2014 su ordini, ricavi e utili: è quanto prevede il piano industriale di Finmeccanica 2015-19 approvato ieri. Stretta sulla cessione di AnsaldoBreda: in pole position Hitachi.

Gianni Dragoni pagine 21 e 23

ROMA

La decisione più attesa, la scelta del gruppo al quale vendere AnsaldoBreda, non c’è stata. Il consiglio di amministrazione di Finmeccanica ieri ha approvato il piano industriale 2015-2019 del nuovo amministratore delegato, Mauro Moretti, insieme a una revisione al rialzo delle previsioni sui risultati attesi per il 2014.

Conti previsti in miglioramento anche negli anni successivi, con una riduzione dell’indebitamento finanziario netto di oltre 600 milioni nel 2017, rispetto a 4,1 miliardi a fine 2014. La proiezione sul 2015 «riflette una riduzione di perimetro pari a circa 500 milioni di euro» di ricavi, dovuta al trasferimento da Alenia a Boeing di «attività passanti» sul contratto B787 per 300 milioni e alla «prevista uscita da due segmenti di Drs» per 200 milioni. Dai dati resi noti emerge una sostanziale conferma delle dimensioni nell’aerospazio e difesa, senza cessioni di ampie attività come le dichiarazioni critiche di Moretti nei mesi scorsi avevano fatto presagire. Il piano è basato sul «perimetro attuale», compreso il settore trasporti (AnsaldoBreda e Ansaldo Sts), oggetto di dismissione. Il cda ha confermato a Moretti«l’indicazione di proseguire le negoziazioni con l’obiettivo di raggiungere al più presto una conclusione favorevole». Secondo fonti sindacali Hitachi sarebbe preferita all’offerta dei cinesi di Insigma.

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Finmeccanica non ha fatto alcun nome tra i due contendenti per AnsaldoBreda. Tuttavia piazza Monte Grappa non ha smentito le voci che da alcuni giorni, anche ieri, indicano Hitachi come favorita. «La mia impressione, per quanto è a mia conoscenza, è che Hitachi sia favorita nel processo di cessione di AnsaldoBreda da parte di Finmeccanica», ha detto il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento, dopo un incontro con il direttore del personale di Finmeccanica, Domenico Braccialarghe.

La prossima tappa sarà la scelta del pretendente con il quale Finmeccanica intavolerà la trattativa in esclusiva per la cessione di AnsaldoBreda. A questa è collegata la cessione della quotata Ansaldo Sts: Finmeccanica ne controlla il 40%, per cui il compratore dovrà lanciare un’Opa sul 60% flottante. La partita è seguita dal premier Matteo Renzi. Un’interpretazione possibile è che ieri non ci sia stato l’atteso annuncio del vincitore su Breda perché Palazzo Chigi è assorbito nelle consultazioni per l’elezione del presidente della Repubblica. E quindi solo dopo la definizione di questa partita si potrebbe sbloccare il dossier Breda, non prima della settimana prossima.

Sul tavolo di Moretti da metà dicembre c’è l’offerta vincolante di Insigma, oltre 1,5 miliardi di euro per il 100% sia di Breda sia di Sts, con la doppia garanzia di Bank of China e China merchants bank. L’interesse di Hitachi risale a tre anni fa, ma i giapponesi almeno fino a pochi giorni fa avevano fatto solo una proposta (non vincolante), chiedendo garanzie sui rischi di penali nelle maggiori commesse. Hitachi, assistita da Citi, avrebbe l’appoggio della banca Hsbc e secondo voci potrebbe aver fatto l’offerta vincolante negli ultimi giorni, ma non ci sono state conferme ufficiali. Un chiarimento potrebbe venire oggi dall’incontro di Moretti con gli analisti a Londra.

Il piano industriale è stato elaborato sulla base del perimetro attuale, «includendo il settore trasporti», precisa Finmeccanica, esclusa solo BredaMenariniBus. Secondo il comunicato «il piano industriale mira al rafforzamento del gruppo nel core business, hi-tech, aerospazio, difesa e sicurezza, prevedendo significativi miglioramenti delle performance industriali ed economico-finanziarie». Questo viene conseguito con «il rafforzamento» dei settori in cui il gruppo ha un «solido posizionamento» e con «la ristrutturazione di specifici segmenti».

Per il 2014 il gruppo ha annunciato un miglioramento delle previsioni degli ordini a 15,2-15,5 miliardi (da 13,5-14 miliardi), dei ricavi a 14,4-14,7 miliardi (da 13,5-14 miliardi) e dell’utile operativo Ebita, stimato tra 1.040 e 1.060 milioni (da 980-1.030 milioni). La generazione di cassa resta negativa, ma il Free operating cash flow (Focf) sarà tra -160 e -140 milioni (anziché tra -350 e -250 milioni). L’indebitamento finanziario netto sarà di 4,1 miliardi, 200 milioni in meno della precedente previsione.

Le previsioni 2015, tenendo conto della «riduzione di perimetro pari a circa 500 milioni» dei ricavi tra Alenia e Drs, indicano una contrazione di ordini e ricavi (entrambi di 14-14,5 miliardi), mentre l’Ebita è stimato in miglioramento (tra 1.150 e 1.200 milioni) e il Focf positivo (100-200 milioni). Secondo Finmeccanica l’indebitamento finanziario si ridurrà «ad un valore inferiore ai 3,5 miliardi alla fine del 2017», senza includere le operazioni straordinarie.

Nell’aerospazio e difesa ordini e ricavi quest’anno saranno stabili (12-12,5 miliardi), l’Ebita è stimato in crescita del 20% dal 2014 al 2016 (1.080-1.130 milioni quest’anno), il Focf quest’anno tornerebbe positivo (100-200 milioni). «Soddisfatto» Moretti, per il quale è «già evidente il cambiamento in atto, che pone Finmeccanica nella giusta direzione per un futuro prossimo di rilancio e sviluppo». Le azioni Finmeccanica hanno perso l'1,58% a 9,025 euro.

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