Italia

Isis: «Uccideremo stasera il pilota giordano se Amman non libera la…

  • Abbonati
  • Accedi
nuovo ultimatum

Isis: «Uccideremo stasera il pilota giordano se Amman non libera la detenuta»

TOKYO – Tra una ridda di voci e di ipotesi non confermate, quello che appare certo è il nuovo ultimatum lanciato dallo Stato islamico per bocca dell'ostaggio giapponese Kenji Goto: in un nuovo audio, Goto informa che entro stasera il pilota giordano (anch'egli ostaggio dell'Isis dopo esser precipitato a dicembre con il suo jet) Muath al-Kasaebeh sarà ucciso se la terrorista Sahida al-Rishawi, detenuta in Giordania, non sarà rilasciata al confine turco.

Il nuovo ultimatum di morte estende di un giorno la precedente scadenza (che riguardava la vita anche di Goto), dopo i precisi segnali di apertura del governo giordano alla prospettiva di uno scambio di prigionieri. Le autorità di Amman comunque vogliono garanzie sull'incolumità del pilota e, almeno ufficialmente, non hanno incluso l'ostaggio giapponese nell'ipotesi di scambio, anche se in seguito il ministro degli esteri giordano ha dichiarato che Goto farebbe anch'egli parte di una trattativa.

Le voci diffuse da varie fonti di una svolta positiva già in atto non hanno trovato conferme. Questa mattina a Tokyo sia il primo ministro Shinzo Abe sia il portavoce del governo Yoshihide Suga hanno rilasciato le solite dichiarazioni: il governo sta studiando attentamente l'ultimo messaggio e sta facendo il possibile per cercare di ottenere il rilascio dell'ostaggio in collaborazione con vari governi dell'area mediorientale. L'esecutivo è certamente preoccupato che un eventuale accordo sullo scambio di prigionieri tagli fuori il cittadino giapponese, anche perché questo scenario esporrebbe Tokyo a più forti critiche sulla gestione della crisi. Critiche che sono già severe e provenienti da molte parti, a partire dal fatto che il governo sapeva fin da ottobre che l'Isis teneva in ostaggio due cittadini giapponesi. Ma non ha né informato l'opinione pubblica né “annacquato” le punte anti-Isis espresse pubblicamente nei discorsi del premier durante il suo recente viaggio in Medio Oriente. E ha anzi impedito a due giapponesi convertiti all'Islam di partire nell'ottobre scorso per cercare di mediare il rilascio dell'ostaggio ucciso la settimana scorsa, Haruna Yukawa. A quel punto, per cercare di salvarlo, il giornalista Goto era partito per la Siria, finendo per diventare pure lui un ostaggio.

© Riproduzione riservata