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Grecia «maggior minaccia per economia globale». Ma è davvero…

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L’allarme di George Osborne

Grecia «maggior minaccia per economia globale». Ma è davvero così?

I disaccordi sulla Grecia sono «la maggiore minaccia per l'economia globale». Lo ha detto il Cancelliere dello Scacchiere britannico, George Osborne, a Londra dopo avere incontrato il ministro delle Finanze della Grecia, Yanis Varoufakis, vestito come al solito, come ha scritto The Guardian, come se fosse appena uscito da una discoteca.

Ma a parte l'abbigliamento inadeguato di Varoufakis, possibile che dopo la prima crisi del 2010 la Grecia si ancora così importante per la Gran Bretagna, un paese fuori dall'euro, al punto da giudicarla la maggiore minaccia per l'economia globale? Possibile che Osborne che al recente World Economic Forum di Davos ha assunto, in una tavola rotonda con il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble, posizioni moderate e niente affatto preoccupanti sulla Grecia, abbia cambiato idea al punto da modificare l'orientamento su Atene nel giro di una settimana?

Cosa è successo? Certo le elezioni ad Atene hanno cambiato il panorama politico in modo radicale, ma addirittura citare Atene, che ha il 2% del Pil della Ue, come paese che possa mettere a rischio la ripresa mondiale ci pare un azzardo.

Magari, Osborne sta cercando, come ha fatto il presidente americano Barack Obama in un'intervista allal Cnn, di fare pressioni sul Cancelliere tedesco Angela Merkel perché abbandoni o almeno ammorbidisca la politica di austerity che in tempo di crisi sta aggravando la stagnazione economica nell'eurozona. In questo caso la Grecia sarebbe il “cavallo di Troia” per costringere i tedeschi a ridurre le politiche di rigore.

Non a caso la Merkel, per ora, non vuole incontrare il premier greco Tsipras (incontro che comunque avverrà il 12 febbraio a Bruxelles insieme agli altri capi di stato e di governo). Tsipras sa che la bundeskanzlerin non vuole certo passare alla storia come il primo capo di governo tedesco che con l'eventuale uscita della Grecia dall'euro avrà invertito la rotta nel processo di unificazione europea.

Il suo mentore, Helmut Kohl, vero europeista, non glielo perdonerebbe mai. Per questo gli analisti tengono ancora bassa l'ipotesi Grexit (Eurasia lo stima al 15%) mentre Tsipras-Varoufakis stanno cercando di rompere il fronte anti-austerity in Europa. Con l'appoggio esterno del Cancelliere dello scacchiere Osborne e il presidente Obama, e, con qualche timidezza, anche della Francia. Che non intende accettare un taglio del debito ellenico, ma che «potrebbe essere disponibile a dei termini di rimborso più accomodanti», ha confermato il governatore della Banca di Francia, Christian Noyer, alla vigilia della visita a Parigi del neo premier ellenico Alexis Tsipras.

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