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Il riassetto della Difesa fra i primi dossier

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Il riassetto della Difesa fra i primi dossier

  • –Marco Ludovico

IL DECRETO

In arrivo dal governo,

forse già al prossimo Cdm,

il decreto che rifinanzia le missioni all’estero e istituisce

la procura antiterrorismo

ROMA

Sarà il Libro Bianco messo a punto a fine 2014 dal ministero della Difesa uno dei primi temi all’esame di Sergio Mattarella non appena convocherà al Quirinale il Consiglio supremo.

Il neopresidente della Repubblica, già titolare di quel dicastero con i governi D’Alema II e Amato II , tra la fine del 1999 e metà 2001, oggi trova dossier molto delicati e di priorità massima. Gli scenari di crisi mediorientali con l’impegno dei nostri militari all’estero. La soluzione possibile per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri della Marina Militare sotto accusa in India. La minaccia internazionale dell’Isis.

E una nuova possibile configurazione dell’assetto militare e degli scenari strategici, attuali e futuri, di cui il Libro Bianco darà conto e indicazioni. Va ricordato che Mattarella è stato anche vicepresidente del Consiglio (governo D’Alema I) con delega ai servizi segreti: la sua bozza di riforma nel 1999 ipotizzava per l’allora Sismi (il servizio militare) e Sisde (quello civile) proprio le denominazioni - Aise, agenzia informazioni e sicurezza esterna; Aisi, agenzia informazioni e sicurezza interna - poi introdotte dalla legge n. 124/2007 tuttora in vigore. Al Quirinale, certo, si riparte anche con la nomina del nuovo consigliere militare: lascia il generale Rolando Mosca Moschini, classe 1939, nominato il 7 novembre 2006 da Giorgio Napolitano, figura molto incisiva sulle scelte strategiche di questi anni, già capo di Smd-stato maggiore della Difesa proprio con Mattarella a viale XX settembre. In tema di alte cariche militari c’è fermento visto che a fine mese il generale Claudio Graziano, attuale capo di Stato maggiore dell’Esercito, prende il posto dell’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, nell’incarico di capo di Smd.

Ma è altrettanto certo che il neo presidente della Repubblica - cattolico autentico con un senso del valore assoluto della pace, così come è sancito dall’articolo 11 della Costituzione - seguirà con molta attenzione la sorte del nostro impegno militare. Quando era ministro, dietro la regola di un’assoluta istituzionalità delle procedure ha dimostrato determinazione e innovazione: non solo con l’abolizione della leva ma anche con il riconoscimento all’Arma dei carabinieri del rango di forza armata. Fino alle dismissioni del patrimonio militare fatte insieme al sottosegretario Massimo Ostilio che, proprio nel 2000, ebbero un picco di procedure compiute: il museo Maxxi di Roma, ad esempio, nasce da una delle caserme dismesse in quel periodo. Mattarella ritroverà al Consiglio supremo Marco Minniti, oggi con delega all’intelligence e allora anche lui sottosegretario a viale XX settembre. E una delle prime firme su un atto di governo Mattarella dovrebbe apporla a un decreto legge, più volte rinviato, in materia di difesa e sicurezza. L’ipotesi probabile è che il provvedimento abbia l’ok già al prossimo Consiglio dei ministri. Il testo - messo a punto dai ministri Angelino Alfano (Interno), Roberta Pinotti (Difesa) e Andrea Orlando (Giustizia) - prevede, tra l’altro, il rifinanziamento delle missioni all’estero, già scaduto il 31 dicembre. L’istituzione della procura nazionale antiterrorismo e le garanzie funzionali - legittimità a violare le norme - per gli agenti segreti, due interventi in realtà in bilico. E, soprattutto, il ripristino di «Strade sicure», il pattugliamento dei militari ai fini di pubblica sicurezza. Il contingente che sarà impiegato oscilla tra i 5mila e i 4.250 uomini e, a quanto pare, i fondi necessari sarebbero stati finalmente trovati.

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LE PRIORITÀ DELLA DIFESA

I dossier aperti

Il nuovo presidente della Repubblica, che già fu ministro della Difesa, si troverà a dover affrontare molti temi scottanti come gli scenari di crisi mediorientali con l’impegno dei nostri militari all’estero, la soluzione possibile per i due marò, la minaccia internazionale dell’Isis e una nuova possibile configurazione dell’assetto militare e degli scenari strategici

Decreto in arrivo

Probabile che già il prossimo Consiglio dei ministri dia il via libera a un decreto che prevede, tra l’altro, il rifinanziamento delle missioni all’estero, già scaduto il 31 dicembre, l’istituzione della procura nazionale antiterrorismo, le garanzie funzionali - legittimità a violare le norme - per gli agenti segreti, e il ripristino di «Strade sicure», il pattugliamento dei militari ai fini di pubblica sicurezza