Italia

Dossier L’avvertimento dell’arbitro sulle riforme

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. (none) articoli(none)

    L’avvertimento dell’arbitro sulle riforme

    È stato un breve passaggio ma probabilmente quello con le maggiori implicazioni politiche. Sergio Mattarella sulle riforme ha dato indicazioni precise che partiti e governo faranno bene a rispettare. Il presidente della Repubblica promuove il processo riformatore avviato da Matteo Renzi ma ad alcune condizioni. Ben venga la rivisitazione della Costituzione purché venga però contemperata «l'esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali e la corretta dialettica parlamentare». E proprio sul procedimento legislativo, sui rapporti tra Parlamento ed esecutivo che si sono manifestati i maggiori contrasti sulla riforma della Costituzione che a giorni riprenderà il suo cammino nell'aula della Camera.

    Ma è sull'Italicum che è giunto l'avertimento più eloquente. Il Capo dello Stato ha ribadito il suo ruolo di «arbitro» garante ed imparziale. E rivolgendosi ai «giocatori», e quindi alle forze politiche e al governo, le ha invitate a contribuire attraverso la loro «correttezza». Un'esortazione che tutti, a partire da Matteo Renzi, farebbero bene a non sottovalutare. Sergio Mattarella, prima di essere eletto al Quirinale, era giudice della Corte Costituzionale. E sedeva nel collegio che ha dichiarato l'illegittimità del famigerato Porcellum. In quella sentenza però la Corte ha indicato anche i principi a cui avrebbe dovuto attenersi il legislatore, a partire da quelli di governabilità e di rapprsentanza. Due aspetti di cui Mattarella si era già occupato da protagonista in occasione della prima grande riforma elettorale ribattezzata non a caso Mattarellum.

    © Riproduzione riservata