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L'abc del discorso di Mattarella / Terrorismo

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L'abc del discorso di Mattarella / Terrorismo

Il presidente della Repubblica ha sottolineato la necessità di una lotta al terrorismo «condotta con fermezza, intelligenza, capacità di discernimento». La lotta al terrorismo però non va confusa con lo scontro di civiltà. «Considerare la sfida terribile del terrorismo fondamentalista nell'ottica dello scontro tra religioni o tra civiltà sarebbe un grave errore» ha detto Mattarella, che ha parlato di «minaccia molto più profonda e più vasta» e di «attacco ai fondamenti di libertà, di democrazia, di tolleranza e convivenza». Per minacce globali «servono risposte globali». E un fenomeno «così grave» non si può combattere «rinchiudendosi nel fortino degli Stati nazionali». Mattarella ha ricordato inoltre che il nostro Paese «ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell'odio e dell'intolleranza». E ha evocato nell'aula della Camera la morte di Stefano Gaj Tachè, il bambino di soli due anni («Era un nostro bambino, un bambino italiano») ucciso nell'attentato alla sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982 da un commando palestinese.

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