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Atene: le finanze greche restano comunque «completamente protette»

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la svolta in grecia

Atene: le finanze greche restano comunque «completamente protette»

Il governo di Atene non cambia posizione dopo la decisione della Bce di non accettare più oltre l'11 febbraio titoli del debito pubblico greco come collaterale per i suoi prestiti. «Il governo», si legge in una nota del ministero delle Finanze, «resta deciso nell'obiettivo del suo programma di salvezza nazionale approvato dal voto del popolo greco». Il suo intento è di «convergere verso una politica europea che metterà definitivamente fine alla crisi dell'economia sociale greca». Secondo l'agenzia Bloomberg un portavoce anonimo della banca centrale greca fa sapere che la liquidità continuerà a essere fornita alle banche, attraverso l'Ela, il fondo di emergenza per la liquidità.

Nella nottata di oggi, un comunicato stampa diffuso dal ministero delle Finanze di Atene aveva affermato che la decisione della Banca centrale europea (Bce) di sospendere per le banche greche la possibilità di ottenere finanziamenti in cambio di titoli non avrà «alcun impatto negativo» sul settore finanziario del Paese, che resta «completamente protetto» grazie all'Ela, la facility d'emergenza erogata dalla banca centrale greca. Ancora, stamattina il portavoce del governo di Atene Gabriel Sakellaridis ha detto in un intervento televisivo: «La Grecia non fa ricatti e non li accetta». «La liquidita e i finanziamenti al sistema bancario - ha spiegato ancora Sakellaridis - sono assicurati e non c'è ragioni di inquietarsi». Secondo il portavoce la mossa di Francoforte è «un mezzo di pressione politica» nei confronti dell'Eurogruppo per decidere una rinegoziazione del debito. «Occorre avere - aggiunge - la volontà di discutere, di trovare un terreno d'intesa per concludere nuovi accordi» tra la Grecia e i suoi partner. Atene vuole un «accordo transitorio» in attesa che ci sia una vera discussione sul debito.

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