Ci sono voluti quattro anni di studi, ma ora il piano è pronto. Gli aerei in fase di atterraggio all’aeroporto di Heathrow saranno fatti avvicinare per evitare che arrivino in ritardo.
Il nuovo sistema inventato dal National Air Traffic Services (Nats), e che Heathrow si appresta a sperimentare nei prossimi mesi, è in qualche modo rivoluzionario perché calcola la distanza tra gli aerei non in base allo spazio ma al tempo. Questo consente ai velivoli di avvicinarsi quando i venti contrari superano una certa velocità e di allontanarsi quando vanno al di sotto della soglia.
Il vento è infatti la principale causa di ritardo dei voli all’aeroporto londinese, causando disagi per almeno 65 giorni all’anno. «Nei giorni ventosi - spiega alla Bbc Paul Haskins del Nats - perdiamo 8 movimenti di aerei per ora. Con il nuovo sistema di distanziamento temporale dovremmo ridurre di molto i ritardi». Si passerebbe dunque da una media di 32-38 atterraggi l’ora a una di 36-40.
La chiave del nuovo sistema sta tutta nei vortici, cioè nelle spirali di aria lasciate da un aereo in fase di atterraggio. Se un velivolo ci finisce dentro il pilota rischia di perdere il controllo del mezzo. È per questo che i controllori di volo impongono ampie distanze tra i gli aerei che nel caso dei giganteschi A380 raggiungono le 6-7 miglia nautiche. Lo studio ha rivelato però che forti venti contrari placano questi turbinii molto più rapidamente, quindi si possono avvicinare gli aerei senza creare problemi di sicurezza.
«La sicurezza è sempre la nostra priorità assoluta - spiega Martin Rolfe, managing director delle operazioni del Nats - Abbiamo realizzato un numero enorme di simulazioni (sono stati esaminati oltre 100mila voli, ndr) per garantire che il cambio delle procedure avvenga senza problemi».
L’aeroporto di Heathrow è al limite della capacità e, in assenza di nuove piste, non può superare il tetto di 480mila atterraggi e decolli annui.
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