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È ufficiale: sette parlamentari di Scelta Civica passano al…

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5 senatori e 2 deputati

È ufficiale: sette parlamentari di Scelta Civica passano al Pd. Monti: rispetto decisione. Grazie a noi Italia non è Magna Grecia

Auspicato solo ieri sera dal premier Renzi, l’«approdo comune» dei parlamentari di Scelta civica al Pd diventa realtà. In una nota, cinque senatori e due deputati eletti in Parlamento nelle liste di Mario Monti hanno annunciato l’adesione ai gruppi parlamentari del Partito democratico: si tratta dei senatori Gianluca Susta, Stefania Giannini (ministro dell’Istruzione), Alessandro Maran, Linda Lanzillotta, Pietro Ichino e delle deputateIlaria Borletti Buitoni e Irene Tinagli. Passacon il partito di Matteo Renzi anche il viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, non parlamentare. Restano invece nel partito fondato dall’ex premier Monti il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova e quello all’Economia, Enrico Zanetti.

Monti: rispetto decisione, orgoglio per Italia non diventata Magna Grecia
Nel gruppo di Scelta Civica al Senato sono rimasti in due, che dovranno migrare altrove: uno è Della Vedova, l’altro è proprio Monti, che da fine 2013 non è però più iscritto al partito. «Rispetto la loro decisione», ha commentato l’ex premier e senatore a vita, che a metà gennaio si è visto rifiutare dal gruppo delle Autonomie la richiesta di adesione (accolta, invece, per Giorgio Napolitano). «Sono persone che stimo, per la serietà e la competenza. Sono stato molto soddisfatto di avere portato in Parlamento, nel febbraio 2013 con Scelta civica, donne e uomini di valore che non si erano mai impegnati in politica». Monti ha rivendicato l’orgoglio per la sua esperienza politica, che a suo avviso ha consentito all’Italia «con rispetto parlando, di non diventare una Magna Grecia».

«Valori liberaldemocratici e idee» in dote ai gruppi Pd
Dal canto loro, i neopiddini (che potrebbero non essere i soli) hanno spiegato in una nota che l’invito di Renzi «cade nel momento in cui molti di noi hanno definitivamente convenuto sulla crisi del movimento di Scelta Civica, nato nel dicembre 2012 per iniziativa di Mario Monti in funzione delle riforme indispensabili per rimettere in moto il Paese, per ridare speranza ai cittadini e alle imprese, per ridare dignità e qualità alle istituzioni e alle amministrazioni pubbliche». La rinuncia di Monti all'impegno politico in prima linea e il suo abbandono del movimento (nel dicembre 2013) ha reso «inevitabile» il «rapido esaurimento» del movimento montiano. mentre la sua agenda di riforme «è in gran parte fatta propria dal programma e dall'azione del Governo Renzi». I nuovi parlamentari dem sono convinti, sottolinea il comunicato, che «ore è finalmente possibile voltar pagina rispetto ai partiti, alle ideologie e alla storia politica del secolo scorso. Da qui l’impegno «a portare nei gruppi parlamentari del nuovo Pd i nostri valori liberaldemocratici, le nostre idee, i nostri progetti, le nostre competenze e il nostro spirito di servizio».

Domenica il congresso del partito
L’addio degli otto transfughi avviene alla vigilia del primo congresso del partito, in programma domenica, che incoronerà Enrico Zanetti leader. Della Vedova ha già fatto sapere che dopo l’appuntamento congressuale si esaurirà la sua militanza. Probabilmente al Senato dovrà transitare nel Gruppo Misto, presieduto da Loredana De Petris (Sel). Ma la confluenza nel Pd apre un altro interrogativo, oltre agli equilibri interni al governo in caso di rimpasto (finora Scelta Civica contava un ministro, un viceministro e tre sottosegretari): si rimetterà mano alla rappresentanza istituzionale a Palazzo Madama? A Scelta civica fa capo l’importante casella della vice presidenza, ricoperta da Lanzillotta, ora Pd. In Consiglio di presidenza qualcuno potrebbe inoltre sollevare la questione di un Partito democratico che si troverebbe a esprimere non solo il presidente del Senato ma anche due vicepresidenze, perché c’è la vicaria di Grasso, Valeria Fedeli, è anche lei dem. Ricadute potrebbero infine aversi anche negli equilibri delle diverse commissioni.

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